Expo Fontanabuona: buon risultato malgrado l'avvio in salita
L'Expo, pur senza i fasti di un tempo, riesce a cavarsela, ma non mancano i problemi da risolvere
Si è concluso l'Expo Fontanabuona Tigullio, e giunto ora il momento di fare il bilancio dell’evento, possiamo dire che se la sia cavata egregiamente. L'inaugurazione era stata preceduta da innumerevoli difficoltà che avevano persino messo in dubbio lo svolgimento della fiera campionaria.
Luci ed ombre dell'Expo Fontanabuona
Certo non mancano luci ed ombre. Tra le prime da citare il consueto affetto di quanti risiedono nel Tigullio nei confronti della manifestazione fontanina, un appuntamento da non perdere “a prescindere”. Mai, come in questa occasione, l'area 2 di Calvari, ne spiegheremo poi i motivi, ha fatto registrare una presenza notevole di pubblico in virtù delle iniziative collaterali allestite. Infine l'interesse dimostrato dai visitatori verso quanto veniva proposto delle diverse giornate e degli stand gastronomici.
Per quanto riguarda le “ombre” bisogna rimarcare la minor valenza dell'Expo quale strumento di promozione delle attività locali. Con il mancato utilizzo del padiglione “geodetico”, il famoso “padiglione F” ha finito per ospitare la maggior parte degli stand, notevolmente diminuiti rispetto al passato. Artigianato, macramè, damaschi sono stati costretti a coabitare con funghi secchi, biscotti, culatello e persino l'intramontabile “Folletto” che ha come principale caratteristica l'aggressività dei venditori. Così non va, le peculiarità del territorio, già presenti in modo ridotto, finiscono per essere fagocitate da prodotti commerciali e alimentari. Lo spirito di quanti aveva creato l'Expo aveva ben altri obiettivi. La rassegna, indipendentemente dal numero delle giornate, deve fare quel salto di qualità che continua a mancare. Forse proprio per questo l'area 2 di Calvari ha ottenuto un insospettato successo, rappresentava, infatti, l'essenza del territorio.
Per quanto riguarda la durata dell’Expo da Adriano Queirolo a Giovanni Repetto per non parlare di Ida Mangini e Anna Graffigna auspicano un ampliamento. Se non le 9 giornate di un tempo, almeno sei, dal lunedì alla domenica. Storici espositori quali Alessandro Graziadelli, Luciana Sommaria, Anna Aste e Massimo Biazzo non sono voluti mancare, ma bisogna fare sicuramente qualcosa di più. L'apertura al mattino, ad esempio, ha funzionato molto poco. L'Expo, complice il caldo, comincia ad animarsi dalle 17 in poi. Nell'area 2 Sergio Vaccaro del Carvai ha fatto la sua parte mentre Sergio D’Urso Mago Joe è spettato il compito di intrattenere i più piccini.