Fauna selvatica e caccia di contenimento: scontro fra Liguria e Governo
Impugnata la legge regionale che prevedeva la licenza venatoria a volontari per il controllo della fauna selvatica, l'ira di Mai: «Uno schiaffo agli agricoltori»
Bocciata dal Governo la legge regionale pensata per il controllo della fauna selvatica, particolarmente sentita - nell'uno e nell'altro verso - in questo periodo di emergenza cinghiali.
Mai: «Schiaffo alle richieste del mondo agricolo»
«Abbiamo appreso questa mattina l’impugnativa da parte del governo della legge regionale che prevedeva, come già avviene in altre 15 regioni, il ricorso di volontari con licenza venatoria per il controllo della fauna selvatica. È una sentenza politica, la seconda in pochi mesi: uno schiaffo alle richieste del mondo agricolo che chiedono da mesi questa misura per fronteggiare i danni alle loro produzioni. Il governo è evidentemente sordo e latitante verso le richieste degli agricoltori liguri. Non solo: neppure rispetta il parere unanime espresso dalla commissione politiche agricole e Conferenza Stato Regioni che, lo scorso giugno, aveva approvato un ordine del giorno urgente sulla richiesta di modifica all’articolo 19 della legge 157/1992 sul controllo della fauna selvatica».
Lo dichiara Stefano Mai, assessore regionale alla Caccia, dopo l’ultima decisione del governo di impugnare la legge regionale della Liguria in tema del controllo della fauna selvatica, in particolare del cinghiale.
«I soggetti volontari – continua l’assessore Mai – adeguatamente formati e in possesso di licenza venatoria sono assolutamente indispensabili nell’attività di contenimento dei cinghiali, visti i tagli al personale delle ex Province e a seguito della soppressione del corpo Forestale dello Stato. Come Regione Liguria siamo stati “apri pista” per una revisione normativa che va incontro alle legittime istanze del mondo agricolo: l’ordine del giorno approvato dalla Conferenza Stato Regioni, da noi fortemente voluto, ha trovato la condivisione convinta di altre regioni, che si trovano in forte difficoltà come la Liguria. Abbiamo chiesto al governo un intervento, con un decreto legge, nella modifica all’articolo 19 della legge 157 del 1992, ma ogni strada che abbiamo tentato di percorrere, nell’esclusivo interesse degli agricoltori liguri, si è conclusa con un muro. È evidente che a questo governo Pd non interessi tutelare le nostre produzioni, difendere il nostro entroterra dai rischi anche di dissesto provocati dai cinghiali e aiutare le aziende agricole a lavorare in tranquillità».