Fiaccolata a Chiavari per ricordare Giulio Regeni

Giovedì 25 gennaio alle 17:15 in piazza Mazzini a Chiavari partità una fiaccolata organizzata dall'associazione "Verità per Giulio Regeni". Alle 17:30 appuntamenti anche all'Auditorium dei Filippini

Fiaccolata a Chiavari per ricordare Giulio Regeni
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.Fiaccolata, giovedì 25 gennaio dalle 17:15 in piazza Mazzini organizzata dall'associazione "Verità per Giulio Regeni: il Tigullio non dimentica".

Fiaccolata e presidio commemorativo giovedì 25 gennaio

L’associazione “Verità per Giulio Regeni: il Tigullio non dimentica”, promuove in occasione del secondo anniversario del sequestro di Giulio un presidio commemorativo. L’appuntamento è per giovedì 25 gennaio, a partire dalle 17.30 nell’auditorium dei Filippini in via Raggio a Chiavari. Il programma prevede alcuni momenti di lettura, con la partecipazione dell’attrice Antonella Delli Gatti, che sta portando in teatro “Il mare a cavallo”, dando voce a Felicia Impastato. Prevista anche l’esecuzione di alcuni brani musicali e la proiezione di un video realizzato dagli studenti del liceo Marconi-Delpino di Chiavari.

Partenza della fiaccolata alle 17:15 in piazza Mazzini

Alle 17.15, in piazza Mazzini, è in programma la partenza di una fiaccolata che si dirigerà verso l’auditorium dei Filippini dove si terrà la manifestazione. A questo momento di ricordo parteciperanno anche due grandi artisti che hanno offerto la loro disponibilità. Il violoncellista Giovanni Ricciardi, presidente di Italian Cello Consort,  e il violinista e compositore Massimo Coco, vicepresidente di Italian Cello Consort, figlio del procuratore della Repubblica Francesco Coco, ucciso a Genova dalle Brigate Rosse l’8 giugno 1976. I due musicisti eseguiranno alcuni duetti di J. S. Bach. .

Il 25 gennaio 2016, Regeni sparì nel nulla al Cairo

Il 25 gennaio 2016, un giovane ricercatore italiano sparisce nel nulla al Cairo, poco dopo essere uscito di casa. Il suo corpo viene ritrovato il 3 febbraio, sotto un viadotto dell’autostrada che porta ad Alessandria. Presenta evidenti segni di prolungate sevizie. Due anni dopo, sulla tragica fine di Giulio Regeni – sequestrato, torturato per sette giorni e infine assassinato – non è stata ancora fatta piena luce. I responsabili sono tuttora sconosciuti e impuniti. Ma grazie alla mobilitazione delle coscienze che questo caso ha suscitato, il silenzio non è calato sulla scomparsa di questo ragazzo e la vicenda non è stata risucchiata nell’oblio.

Giulio Regeni, icona dei diritti umani negati nel mondo

Anzi, Giulio è diventato un simbolo, un’icona di tutti i diritti umani negati a qualsiasi latitudine e di tutte le persone che vengono perseguitate e che nello stesso Egitto, ogni giorno, continuano a sparire. Non solo. Grazie all’azione insistita di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle autorità diplomatiche italiane, qualche crepa nel muro di omertà del regime egiziano finalmente si è aperta. E la costante, prolungata pressione internazionale ha indotto le autorità di quel Paese a mostrarsi più collaborative nei riguardi della magistratura italiana che sta indagando sulla morte del giovane friulano.

 

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