Finanziato il progetto "At Home Tigullio" per favorire l’indipendenza dei disabili

Casa, socialità e lavoro sono i tre punti fondamentali del progetto

Finanziato il progetto "At Home Tigullio" per favorire l’indipendenza dei disabili
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"At Home – Tigullio" è stato rifinanziato anche per il secondo anno dalla compagnia San Paolo. Il progetto si rivolge alle persone disabili, dai 18 anni compiuti in su, e alle loro famiglie.

Numerosi sono i partner coinvolti:

Oltre a Il Sentiero di Arianna sono presenti il Villaggio Del Ragazzo, FTS Tigullio (organo unico di rappresentanza per il terzo settore) e la conferenza dei sindaci Asl 4 Chiavarese. Sul territorio di Sestri un ruolo importante è svolto anche dall’associazione Aperta Parentesi che gestisce l’alloggio di proprietà del comune in via Raffo per i progetti di vita indipendente rivolti a disabili.

Casa, socialità e lavoro sono i tre punti fondamentali del progetto che intende infatti dare una maggiore indipendenza alle persone disabili attraverso un impiego e la vita in appartamento insieme agli altri. Sul territorio comunale il progetto traccia un bilancio positivo con numerosi ragazzi disabili che hanno acquistato nel tempo una maggiore indipendenza. Una figura fondamentale per poter realizzare tutto questo è quella del “social trainer”:

"Rappresenta l’anello di congiunzione tra il servizio, i ragazzi e le famiglie – spiega Emanuela Gueglio, social trainer dell’associazione Aperta Parentesi che opera nell’appartamento di via Raffo – Il progetto At Home prevede attività di socializzazione che riguardano la gestione dei tre appartamenti didattici di Rapallo, Chiavari e Sestri Levante".

Il costante confronto con i ragazzi disabili permette di conoscere i loro aspetti più delicati, dal desiderio d’indipendenza alla sfera della sessualità.

"Abbiamo pensato di ampliare le attività e gli obiettivi che il social trainer si pone insieme ai disabili per cercare di aumentare le capacità dei ragazzi che si possono sperimentare non solo in un ambiente protetto, come può essere l’appartamento didattico, ma affinché ci si apra al territorio andando a sperimentare attività quotidiane come, ad esempio, praticare uno sport" commenta Elena Ortica, coordinatrice del progetto de Il Sentiero di Arianna.

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