l'addio

Fissati per lunedì 26 febbraio i funerali dell'impresario edile investito

L'ultimo saluto a Michelangelo La Vite alle 10, nella chiesa di San Pietro a Sampierdicanne

Fissati per lunedì 26 febbraio i funerali dell'impresario edile investito
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Sono stati fissati i funerali di Michelangelo La Vite, il noto impresario edile del Tigullio morto a 85 anni, dopo un grave incidente avvenuto il 7 febbraio a San Salvatore di Cogorno. L'uomo era stato investito mentre stava attraversando la rotatoria all'incrocio con il ponte per Caperana, poi il decesso pochi giorni prima. Il funerale era stato rimandato per accertamenti, oggi l'annuncio: sarà celebrato lunedì 26 febbraio alle ore 10, nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Sampierdicanne. A piangerlo la moglie Ivana, i figli Stefania, Giuseppe e Caterina con le rispettive famiglie, la sorella, i fratelli e i parenti tutti.

Un doppio strazio

Nell'incidente avvenuto il 7 febbraio scorso, La Vite era stato urtato dall’auto di un amico, un ex camionista.  Uno scontro non violento, ma sufficiente a far perdere l’equilibrio all’anziano, che era caduto all’indietro colpendo con la nuca uno dei panettoni in cemento che, fino a pochi giorni fa, delimitavano la rotatoria.

Considerate le condizioni dell'uomo, ne era stato disposto il trasferimento in elicottero Drago, decollato alle dall'eliporto di Cogorno, all'ospedale San Martino di Genova in codice rosso. Le condizioni di La Vite erano apparse da subito gravissime per l’ampiezza dell’ematoma riportato nella caduta, anche se, durante la permanenza nel reparto di Rianimazione del nosocomio genovese aveva mostrato qualche lieve segnale di miglioramento. Poi, la tragica fine: il trasferimento del paziente all’ospedale di Lavagna, nella serata di venerdì 16 febbraio e, la mattina di domenica 18 febbraio, intorno alle 5, il decesso.

I familiari in questi giorni hanno dovuto subire un doppio strazio, visto che si sono visti sottrarre la salma del padre mentre già era allestita la camera ardente all’ospedale di Lavagna, con la data del funerale già fissata: il decesso non era infatti stato comunicato all’autorità giudiziaria, che appena lo ha saputo ha disposto il sequestro della salma. Sul fatto,  la Asl ha avviato un’indagine interna per verificare eventuali responsabilità di una dimenticanza che ha prolungato, per i familiari, l’angoscia e l’attesa di poter dare, a Michelangelo, l’ultimo addio. Ora, lunedì, finalmente l'ultimo saluto.

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