Il resoconto

Flash mob a Chiavari, la solidarietà per le donne iraniane

Numerosissime le presenze da parte delle associazioni, delle forze politiche e sindacali, dei media, del CIF Telefono Donna e di tante altre realtà ma anche di liberi cittadini che hanno fatto da corona ai ragazzi e ragazze della comunità iraniana in Liguria.

Flash mob a Chiavari, la solidarietà per le donne iraniane
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I promotori del flash mob in difesa delle donne iraniane e di tutti i manifestanti in Iran oggi hanno dato appuntamento a tutto il territorio alle 10 in piazza Mazzini a Chiavari.

Numerosissime le presenze da parte delle associazioni, delle forze politiche e sindacali, dei media, del CIF Telefono Donna e di tante altre realtà ma anche di liberi cittadini che hanno fatto da corona ai ragazzi e ragazze della comunità iraniana in Liguria.

Il flash mob di oggi

Dopo aver espresso le finalità del flash mob, volto all’informazione di quanto sta succedendo in Iran e all’ espressione di vicinanza e solidarietà nei confronti degli iraniani ma anche degli stranieri, tra cui la ragazza italiana Alessia Piperno, si é levata alta la richiesta rivolta alle autorità affinché si faccia sì che questa espressione venga diffusa e portata all’attenzione di tutte le istituzioni ad ogni livello, nei modi possibili e nei luoghi deputati, e soprattutto si fermi la violenza del regime iraniano.

Durante il flash mob si é composto il nome di Mahsa Amini e per ogni lettera si è letta un brano o una poesia che terminava con : DONNA, VITA, LIBERTA’. Ogni lettura é stata intervallata da alcuni brani musicali proposti dai ragazzi iraniani.
Molto commovente la lettera di Shiva e l’intervento appassionato di una donna e dei ragazzi della comunità iraniana, che ringraziavano per la vicinanza ma che chiedevano un coinvolgimento ulteriore da parte dell’Italia: evitare qualsiasi forma di scambio economico e di altro genere con il regime iraniano.

Il flash mob si é concluso con il taglio simbolico di una ciocca di capelli da parte di tante donne e tanti uomini presenti. Il tutto verrà inviato all’Ambasciata iraniana a Roma e al Consolato della Repubblica islamica a Milano.

In Iran purtroppo continua l’ondata di protesta per la morte della studentessa di 22 anni, Mahsa Amini, arrestata dalla “polizia morale” di Teheran lo scorso 13 settembre perché non indossava correttamente il velo. Questo triste fatto ha spinto le donne iraniane a protestare, postando sui social video in cui si tolgono l‘hijab e si tagliano i capelli, per poi bruciarli in falò accesi nelle strade durante la notte, nel corso di manifestazioni a cui partecipano anche gli uomini, soprattutto giovani, nonostante si sappia che le forze dell’ordine stanno continuando a mettere in atto una repressione particolarmente dura contro i manifestanti.
Le donne iraniane non smettono di riempire le strade e le piazze, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime contro la repressione delle libertà individuali e dei diritti fondamentali, negati in particolare alle donne, che sono sempre più emarginate ed escluse da ruoli politici, culturali e sociali.

Loro sono una grande forza e il loro coraggio e resistenza devono servire a tutti noi da esempio perché i diritti acquisiti non lo sono per sempre e vanno continuamente difesi!

In cabina di regia oggi c'erano:
Futura Lavagna, Verità e Giustizia: il Tigullio per i Diritti, Officina Lavagnese, Presidio Nicholas Green Libera Genova, 6000 Sardine Tigullio e Golfo Paradiso, il Bandolo, CISDA, Rete Kurdistan Liguria, Zucchero Amaro, Confini e Racconti, Anpi Chiavari, Anpi Sestri Levante, Cooperativa il Sentiero di Arianna, Consorzio Tassano, e la comunità iraniana in Liguria.

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