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Frana Corniglia, Regione Liguria: «Dal sopralluogo non emergono rischi per l’incolumità»

Giampedrone: «A fianco del Comune di Vernazza per individuare gli interventi necessari sul lungo periodo»

Frana Corniglia, Regione Liguria: «Dal sopralluogo non emergono rischi per l’incolumità»
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Non risultano situazioni di rischio per l’incolumità delle persone nella zona del cimitero di Corniglia. È quanto riferito agli uffici competenti della Regione dai tecnici del Comune di Vernazza a seguito di un sopralluogo nell’area interessata, sabato scorso, dalla caduta in mare di una porzione di falesia. Al momento non si sono resi necessari interventi di somma urgenza; nelle prossime settimane i tecnici di Regione Liguria sono pronti a collaborare con il Comune di Vernazza, coinvolgendo anche il Parco nazionale delle Cinque Terre, per approfondire ipotesi progettuali sul lungo periodo per il consolidamento della zona e individuare i finanziamenti necessari.

Le parole dell’assessore regionale Giampedrone

«Massima attenzione a quanto accaduto a Corniglia - dichiara l’assessore regionale alla difesa del suolo Giacomo Giampedrone -. Saremo a fianco del Comune di Vernazza per individuare gli interventi da mettere in campo per il futuro e capire con quali tempistiche andranno realizzati. Regione Liguria è pronta anche ad accompagnare il Comune nell’iter necessario a trasformare in una progettualità completa e finanziabile gli studi messi a punto in passato e le segnalazioni inviate come schede di protezione civile. Gli studi andranno adattati alla situazione attuale che vede una frana attiva nella zona sottostante al cimitero. Nel frattempo la zona verrà monitorata, ricordando che, come purtroppo accade in gran parte della Liguria, il territorio è fragile e va tenuto sotto controllo».

I dettagli

Nel caso di Corniglia, la zona nei pressi del cimitero (adiacente al cedimento di sabato, ma non coinvolta nel crollo) è classificata R4, vale a dire a “rischio idrogeologico molto elevato” (condizione comune ad un’ampia fetta del territorio regionale), mentre la parte dell’abitato affacciata sul mare è inserita nella categoria R2, “rischio medio”. Per mitigare il rischio, l’ipotesi è quella di effettuare interventi volti a limitare il fenomeno di erosione naturale della falesia.

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