Chiavari

Frana delle Grazie, Giampedrone: "Doppio senso ripristinato entro giugno"

La durata dei lavori è prevista in 120 giorni per un valore complessivo di 350mila euro

Frana delle Grazie, Giampedrone: "Doppio senso ripristinato entro giugno"
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"I lavori per l’esecuzione e il ripristino del muro di contenimento sono stati consegnati ufficialmente il 10 febbraio scorso e si concluderanno entro la prima metà di giugno, quando anche questo tratto della statale Aurelia tornerà percorribile su entrambe le corsie di marcia, dando finalmente una risposta definitiva ai cittadini di questo comprensorio".

Così l’assessore alle Infrastrutture di Regione Liguria Giacomo Giampedrone che oggi ha effettuato un sopralluogo sul cantiere di Anas al km 485+200 della statale Aurelia a Chiavari, in corrispondenza della galleria delle Grazie all’altezza di Zoagli.

Il sopralluogo

A seguito della frana caduta il 23 dicembre del 2019 la viabilità era rimasta interrotta fino al 6 gennaio 2020, quando la strada è stata riaperta a senso unico alternato.

“Abbiamo istituito un presidio per procedere con le necessarie chiusure in caso di allerta meteo”, ha ricordato Giampedrone.

Superata una serie di problematiche legate alla proprietà privata del terreno sovrastante, con un ricorso al Tar e la successiva sentenza che ha sbloccato la possibilità di procedere con l’intervento, è stato possibile effettuare la progettazione per consentire l’avvio dei lavori.

“Abbiamo lavorato senza sosta per poter arrivare a questo risultato ma – sottolinea Giampedrone – come purtroppo accaduto in altre situazioni analoghe, la presenza di privati proprietari di terreni ha allungato i tempi della burocrazia di quasi un anno. Finalmente ci siamo: da parte nostra e di Anas assicuriamo che il cronoprogramma sarà rispettato con la riapertura definitiva entro la prima metà di giugno”.

La durata dei lavori è prevista in 120 giorni per un valore complessivo di 350mila euro.

“Un intervento atteso da tempo, dopo le interminabili code e rallentamenti che hanno provocato disagi sia ai cittadini che a tutti coloro che quotidianamente utilizzavano l’Aurelia per gli spostamenti. Un ottimo esempio di sinergia e collaborazione tra enti - spiega il sindaco di Chiavari, Marco Di Capua – Il mio ringraziamento va al presidente Toti e all’assessore Giampedrone che, sin da subito, hanno messo in campo tutte le azioni possibili per velocizzare l’iter di messa in sicurezza della strada e ripristinare la viabilità interrotta”.

Concluso il sopralluogo, l’assessore Giampedrone ha effettuato una visita alla Colonia Fara di Chiavari dove, insieme al sindaco Di Capua, è stato fatto il punto anche sul finanziamento da 14 milioni di euro destinato al Comune per la realizzazione di opere di difesa a mare, nell’ambito della terza tranche di risorse stanziate dalla Protezione civile a seguito della mareggiata e gli altri eventi alluvionali che hanno colpito il territorio ligure nell’ottobre 2018.

“Poche settimane fa il presidente Toti, che è commissario straordinario per l’emergenza maltempo del 2018 – ha affermato Giampedrone - ha firmato il piano di riparto dei fondi di Protezione civile per l’annualità 2021, per complessivi 100 milioni di euro, destinati a 37 Comuni. Uno degli interventi più importanti sarà realizzato qui a Chiavari, dove entro l’anno saranno affidati i lavori per la riqualificazione del sistema di difesa a mare dell’abitato: ancorché sommerse – ha affermato Giampedrone - queste opere garantiranno la protezione della cittadina non solo in caso di mareggiate analoghe a quella che ha investito la nostra costa poco più di due anni fa ma anche dai fenomeni erosivi che hanno caratterizzato questo litorale negli ultimi anni. Si tratta di un intervento che risponde pienamente al criterio della ‘resilienza’, assolutamente innovativo e su cui la Liguria è stata apripista nazionale: significa, partendo da una scheda di danno, effettuare un lavoro di messa in sicurezza a 360 gradi, orientato non solo al ripristino del danno stesso e delle normali condizioni di vita ma anche alla prevenzione del territorio sul lungo termine per fare in modo che al ripetersi dell’evento non si ripetano anche i danni patiti in passato. A livello regionale, i finanziamenti di quest’anno sono focalizzati al completamento degli interventi iniziati nel 2020, alle opere di difesa a mare, come quella che sarà realizzata qui a Chiavari e alla strategia regionale legata alla riduzione del rischio idrogeologico, strategia regionale che costituisce il fulcro del programma di questo terzo anno di lavori”.

Nei tre anni sono stati destinati alla Liguria oltre 300 milioni di euro di risorse di Protezione civile.

“Il progetto cambierà il futuro assetto del nostro litorale, con migliori difese a mare e l’ampliamento naturale delle nostre spiagge. Un intervento che molti miei predecessori hanno tentato di realizzare, ma che oggi finalmente si concretizzerà grazie alle risorse messe in campo dalla Regione - dichiara Di Capua -. Un’operazione necessaria che va a completare un quadro più generale di messa in sicurezza della città, che prevede la realizzazione dello scolmatore del Rupinaro per oltre 35 milioni, richiesti con il Recovery Fund. Le difese della costa realizzate nel corso degli ultimi 60 anni, unitamente alla costruzione del porto turistico di Chiavari, hanno provocato la graduale scomparsa della spiaggia sommersa, generando un assetto del litorale estremamente precario. Proseguendo il trend attuale, la spiaggia sommersa continuerà ad erodersi di fronte alle scogliere parallele, richiedendo ulteriori, ed ingenti, inserimenti di massi per mantenerne l’efficacia. Anche la stabilità della spiaggia emersa è precaria a causa delle forti correnti in uscita dai varchi tra le barriere, soprattutto durante le mareggiate – continua il sindaco di Chiavari –. Sono in corso le verifiche e i rilievi necessari alla progettazione preliminare delle nuove difese a mare. I tecnici stanno valutando lo smantellamento delle scogliere parallele e la ricostruzione di un profilo di spiaggia adeguatamente ampio e protetto, per dissipare interamente l’energia del moto ondoso, con la predisposizione di opere di contenimento laterali in grado di limitare lo spostamento longitudinale del materiale sabbioso”.

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