Funghi per Coldiretti sarà un'annata da record

La pioggia di questa Estate non porta solo danni e maltempo; a beneficiarne la raccolta dei funghi

Funghi per Coldiretti sarà un'annata da record
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La raccolta dei funghi è cominciata in netto anticipo e con ottimi risultati.

Funghi, una stagione da record grazie alle piogge estive

La pioggia e il maltempo, fortunatamente, non portano solamente danni. Ditelo soprattutto ai fungaioli e ai tanti appassionati che sono alla ricerca di queste prelibatezze. Dopo un’estate pazza, calda e piovosa, le condizioni favorevoli ad una stagione da record ci sono tutte. Lo sostiene la Coldiretti, sottolineando il fatto che in molte aree la raccolta è incominciata in netto anticipo e con ottimi risultati: «Le perturbazioni hanno favorito la nascita dei funghi che, per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco».

Funghi, previsioni positive rispetto al 2017

Dopo un 2017 negativo a livello nazionale per gli effetti della siccità, le previsioni stimate di quest’anno da Coldiretti sono per un raccolto ben superiore a quello delle annate normali negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia. Insomma, una boccata di ossigeno per gli appassionati dove per porcini, finferli, trombette, chiodini si stanno registrando risultati particolarmente incoraggianti.

Funghi, buone prospettive anche per il turismo

«Le buone prospettive per la raccolta di funghi contribuiscono a sostenere la crescita del turismo di settembre con 11,6 milioni di italiani in vacanza, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno». Mese di settembre che infatti viene particolarmente apprezzato da chi cerca vacanze in relax e tranquillità, con turismo legato alla natura (in montagna, nei parchi e nelle campagne) a fare la parte del leone.

Le indicazioni di Coldiretti per chi compra funghi

Per chi, invece, preferisce cercare i funghi al mercato o sugli scaffali, Coldiretti invita «a verificare l’indicazione, il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente». Lo scorso anno, Coldiretti chiese chiarimenti in merito alla Commissione Europea. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione; l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi.
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