Furti ai malati terminali, l'operatrice sanitaria non parla

Avrebbe compiuto almeno otto furti ai danni dei pazienti dell'Hospice chiavarese, ma si avvale della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato: «È molto provata, in uno stato di prostrazione»

Furti ai malati terminali, l'operatrice sanitaria non parla
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È comparsa ieri mattina di fronte al gip per l'interrogatorio di garanzia Valentina Tamburini, l'operatrice socio-sanitaria impiegata all'Hospice di Chiavari ed accusata di aver compiuto almeno otto furti ai danni dei malati terminali lì ricoverati. Ma, come riferisce l'edizione odierna de il Secolo XIX, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. La donna 50enne, arrestata sabato scorso, avrebbe sottratto denaro e preziosi ai malati incapacitati, pescando nei loro portafogli e comodini: il tutto sarebbe andato avanti dal 2015 e ad incastrarla ci sarebbero i filmati delle telecamere interne della struttura ospedaliera. Al momento la donna è agli arresti domiciliari - dove è tornata subito dopo la scena muta all'interrogatorio - ma il suo avvocato, Paola Falcone, sempre sulle pagine del Secolo XIX annuncia che chiederà il riesame affinché venga ritirata la misura di custodia cautelare. Per quanto riguarda la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere, la legale della Tamburini la giustifica con "lo stato di prostrazione" della sua cliente, "molto provata" dalla vicenda in cui è coinvolta.

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