Gli animalisti chiedono a Di Capua di non concedere patrocini ai circhi con animali

Protocollato un documento in cui l'associazione Ayusya chiede al Comune di Chiavari controlli certosini ed il diniego del patrocinio ad eventi circensi che comprendano l'uso di animali

Gli animalisti chiedono a Di Capua di non concedere patrocini ai circhi con animali
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Consegnato oggi all'ufficio protocollo del Comune di Chiavari un documento dell'associazione Ayusya, in cui si chiede all'Amministrazione una presa di posizione contro i circhi con animali.

La lettera di Ayusya

«Gentile Sindaco di Chiavari,
durante l’anno si ripete con regolarità l’accoglimento sul suolo di molti Comuni di circhi, tra le cui principali attrattive vi sono i “numeri” eseguiti da svariati animali, in gran parte esotici.
Desideriamo fare presente che persino autorevoli interventi ministeriali e proposte di legge giacenti in Parlamento esprimono chiara contrarietà alla detenzione di animali nelle strutture circensi. Sebbene la maggior parte di essi non sia più strappata come un tempo alla propria terra d’origine, con la conseguente perdita di molte vite, il lungo e ripetitivo addestramento obbliga gli animali a compiere esercizi innaturali, contrari alle loro caratteristiche di specie, come documentato dagli studi etologici.
In più occasioni, associazioni animaliste hanno documentato, con agghiaccianti filmati clandestini, le ripetute torture di addestratori senza scrupoli che fanno uso di frusta, piastre roventi, bastoni uncinati, catene su animali deliberatamente indeboliti da fame e sete, unici mezzi forse che permettono di costringere orsi a pedalare sulle biciclette, leoni a mantenere le fauci spalancate quando il “domatore” vi infila la testa, elefanti a restare in piedi su due zampe, e via enumerando. Che vi sia un serio rischio ricorrendo a questi drammatici e violenti metodi è cosa confermata anche da interviste rilasciate da chi in alcune strutture circensi ha a lungo lavorato. In ogni caso, resta la violenza connaturata a tali attività per la detenzione e l’addestramento degli animali selvatici.
Sulla scorta di ciò, chiediamo che il Vostro Comune, tenendo conto che il benessere degli animali ha la priorità su ogni altra considerazione, e in particolare per le specie esotiche non può coniugarsi con la detenzione in un circo, subordini il rilascio delle autorizzazioni all’attendamento a un accurato accertamento preventivo dei requisiti previsti dalle normative vigenti, al fine di impedire eventuali abusi o dichiarazioni mendaci, che crediamo essere purtroppo assai frequenti (v. Legge 337/68, e Linee Guida del Ministero dell’Ambiente, CITES - aprile 2006; Protocollo operativo e Scheda informativa per i Comuni).
Ci preme in ultimo sottolineare il ruolo che il circo svolge su un pubblico prevalentemente giovane e le inevitabili ripercussioni sotto il profilo pedagogico. A nostro avviso, i bambini non vanno fatti divertire davanti alla sofferenza di animali soggiogati alla volontà dell’essere umano, costretti loro malgrado a fare ciò che la loro natura non prevede: sarebbe solo una forma di dis-educazione, un insegnamento che porta a fare a meno della pietà e dell’empatia. Chiediamo pertanto la concessione di eventuali patrocini o coinvolgimenti di scolaresche solo nel caso di spettacoli circensi privi di animali.
Ringraziando per l’attenzione, restiamo in attesa di una cortese risposta e diamo fin d’ora la nostra disponibilità a un eventuale colloquio di approfondimento sull’argomento».

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