La testimonianza

“Ho voglia di mare, ma aspetterò ancora un po’. Bisogna fare attenzione”

Laura Rissone, studentessa universitaria di Torino e abituale frequentatrice del Tigullio

“Ho voglia di mare, ma aspetterò ancora un po’. Bisogna fare attenzione”

“Capisco che in Liguria ci sia il timore di un aumento dei contagi dopo il 3 giugno. Tornare in spiaggia, secondo le condizioni imposte, mi pare un po’ complicato. Sono la prima persona a voler tornare nel Tigullio per rivedere il mare ma penso che aspetterò ancora un po’, forse un mesetto. Bisogna fare ancora molta attenzione”.

Laura Rissone è di Torino. Prima abitava a Collegno, cittadina di circa 50mila abitanti confinante con il capoluogo piemontese, ma da alcuni anni si è spostata in città e da tempo frequenta Lavagna e Chiavari durante l’estate.

La testimonianza

“In Liguria molti piemontesi e lombardi hanno le seconde case”, “il turismo da noi vale il 20% del Pil” ed “è impossibile parlare di turismo senza passaggio interregionale”.

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti è stato sempre favorevole alla presenza dei piemontesi e dei lombardi in riviera. Dallo scorso 3 giugno, come noto, è tornata la libera circolazione tra una regione e l’altra. Riaperti, dunque, anche i confini di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, le regioni con più contagiati da Coronavirus. Ma una giovane cresciuta all’ombra della Mole cosa pensa delle polemiche attorno al 3 giugno?

“La situazione Covid-19, in generale, è stata gestita in modo non del tutto ottimale – racconta Laura – hanno deciso un po’ troppo tardi di chiudere tutto, se avessero agito prima si sarebbero evitati tanti contagi. Il lockdown, però, è stato abbastanza rispettato dai torinesi”.

Laura ha 26 anni ed è iscritta alla facoltà di Scienze della formazione primaria.

“Anche la mia Università si è organizzata per lezioni ed esami online, anche se sono risultati molto difficoltosi con linee internet poco stabili e piattaforme non adeguate ad un numero di studenti così elevato – prosegue Laura – anche la sessione estiva degli esami sarà organizzata allo stesso modo e sarà abbastanza complicata”.

E come vive la Fase 2 una città come Torino?

“Per il momento la situazione sembra abbastanza gestibile – conclude la 26enne – ho ricominciato a prendere i mezzi per andare a lavorare (Laura al mattino fa la baby sitter, ndr) e tutti indossano mascherine, guanti e mantengono le distanze. La sera, specie nel fine settimana, c’è “movida”, forse troppa. Né io né la mia cerchia di amici abbiamo iniziato a uscire tanto ma comprendo le esigenze dei giovani di riprendere i contatti sociali. Ma ripeto, comprendo e condivido il vostro timore sugli spostamenti”.