Il grande cuore di Camogli: in prima linea per la Siria
«Colpita dalle condizioni dei profughi siriani, in piena emergenza umanitaria, tra tempeste, alluvioni, neve e temperature sotto lo zero, voglio aiutarli»

«Ecco come un povero aiuta un povero». Questa la riflessione di Radharani Clausi, giovane camoglina, protagonista di questa vicenda ricca di speranza. Mercoledì 17 marzo è partito il ‘Container 40 piedi’ con gli aiuti raccolti per la Siria e dentro c’è un pezzetto di Camogli.
L’idea è di Radharani
L’idea è di Radharani, che, colpita dalle condizioni dei profughi siriani, in piena emergenza umanitaria, tra tempeste, alluvioni, neve e temperature sotto lo zero, vuole aiutarli. Tutto comincia a metà gennaio circa: «In questo momento drammatico – racconta – ho avuto la fortuna di conoscere attraverso i suoi post su Facebook, Marco Bentivogli, attivista e giornalista indipendente impegnato da circa 10 anni nella difesa dei diritti umani nel mondo e in particolar modo dei siriani. Entro anche in contatto tramite Whatsapp con Mohamed, giovane profugo siriano e attivista nel campo di Idlib che mi tiene aggiornata sulla tragica situazione». La ragazza prova, consapevole delle proprie scarse risorse, ad aiutare Mohamed, rivolgendosi Bentivogli, già in contatto con Lavinia Savona , organizzatrice di una raccolta in corso a Fondi (Latina).
La richiesta di aiuto
Il 25 gennaio pubblica su Fb una richiesta di aiuto per gli amici e poi lo fa anche a Camogli, nonostante Lavinia le avesse comunicato che la raccolta volgesse al termine: restava solo una settimana di tempo, la prima di febbraio, per chiudere le donazioni e riempire il furgoncino dei volontari di Fondi. All’interno: latte in polvere, vestiti pesanti, prodotti per l'igiene, pannolini, assorbenti e farina di riso. «Mi sono ritrovata sommersa di donazioni: - confessa - ben più del previsto e sono stata costretta a fermarle. La comunità mi ha supportata con entusiasmo e generosità». Dopo la raccolta i volontari hanno predisposto la tutela dal sequestrato del container, all’arrivo in Siria o in Turchia: spesso vengono distrutti o rivenduti. Bentivogli da Palermo (tramite la sua rete di contatti preziosi ) trova la soluzione insieme a Lorenzo Locati presidente di ‘Insieme si può fare onlus’, di Monza, diventato alla fine il motto della spedizione. «Tanta semplicità e umanità – chiude Radharani - sono state lo spirito e il vero motore di questa coinvolgente raccolta. Grazie di cuore a tutte le persone di Camogli che con tempismo ed entusiasmo mi hanno sostenuta in questa iniziativa con affetto e generose donazioni, grazie a Paola Mezzacasa per aver offerto ‘Lo Spuntino’ come punto raccolta e Simona Ceccon nel diffondere efficacemente la mia richiesta di aiuto».