CRONACA

Il papà di Roberta: "Portate via le altre ragazze prima che sia troppo tardi"

L'appello a La Vita in diretta

Il papà di Roberta: "Portate via le altre ragazze prima che sia troppo tardi"
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Quanto è accaduto a Roberta Repetto sta destando molto dibattito in tutto il Paese. Ieri il papà della 40enne, l'ex sindaco di Chiavari Renzo Repetto, ha rilasciato dichiarazioni su quanto accaduto a "La Vita in diretta", popolare trasmissione della Rai.

L'appello e il calvario degli ultimi giorni

Undici ragazze sono ancora lì, dove viveva Roberta, dice l'inviata di "La Vita in diretta", indicando le casette del Centro Anidra.
Il padre Renzo racconta cosa ha visto quel 30 ottobre:

"Ho visto uno spettacolo terribile, che penso nessuno vorrebbe vedere, soprattutto riferito alla propria figlia. Roberta era coricata su un letto, con una gamba gonfia all'inverosimile, non riusciva a parlare, non aveva voce, sussurrava.

Una catapecchia, una capanna di 1.80 d'altezza, un catino immondo ai piedi del letto con del liquido nero dentro e a sinistra di Roberta, appollaiato, il 'santone', chiamatelo come volete, il Bendinelli.

Ogni volta che cercavamo di convincere Roberta ad andare al Pronto Soccorso e quanto meno fare le visite e analisi necessarie per curarti, lei si rivolgeva con lo sguardo al Bendinelli e chiedeva a lui la risposta che avrebbe dovuto dare lei.

È stato uno spettacolo agghiacciante, poi alla fine siamo riusciti, io e sua sorella Rita, a prenderla e portarla alla macchina, a stento, perché non si reggeva in piedi da sola. E così è cominciato il calvario dell'ultima settimana".

Che cosa chiedete, domanda  il conduttore Alberto Matano.

"Nessuno può riportare indietro Roberta, noi non vogliamo vendetta ma giustizia.  Vogliamo soprattutto mettere in guardia le ragazze che sono ancora all'interno del Centro, e questa è una cosa inverosimile sotto certi aspetti.

Vogliamo mettere in guardia le ragazze ma anche le famiglie di queste ragazze: andate a prenderle e portatele via, anche con la forza, a tutti i costi. Perché il rischio è grande, e non è solo un rischio psicologico, ma anche materiale."

" È un ricordo estremamente doloroso essere stata con lei negli ultimo momenti della sua vita, ma lo rievoco per le ragioni dette prima",  ricorda papà Renzo lanciando un appello rivolto ai famigliari di quelle ragazze "che sono ancora nel centro o gravitano intorno al centro".

E conclude: "Roberta aveva capito che stava morendo, ci ha chiamato uno ad uno, ci ha abbracciati, e quando ha chiamato me mi ha sussurrato all'orecchio 'Mi raccomando, chiama Paolo' (Bendinelli, ndr):  in quel momento ho capito che Roberta era morta due volte".

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