IML Casarza Ligure, la protesta davanti al Comune
I lavoratori sul piede di guerra

Lavoratori IML in protesta nella mattina di oggi, mercoledì 19 aprile, a Casarza Ligure.
Un'azienda storica
L’IML (Industria Meccanica Ligure) di Casarza Ligure azienda del gruppo Farina e leader nella produzione di componenti per tubazioni di alta qualità destinate all’industria petrolifera e chimica, è oggi in liquidazione.
Le foto:






L'intervento di Claudio Muzio, consigliere regionale capogruppo di Forza Italia e membro della Commissione Lavoro:
L'intervento di Igor Magni, segretario generale Camera del Lavoro di Genova:
Se ne è parlato anche in Regione
Ieri, martedì 18 aprile il consiglio regionale ha approvato all’unanimità due ordini del giorno a riguardo, uno presentato da Claudio Muzio (FI) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta a farsi parte attiva e a porre in essere con urgenza le iniziative di propria competenza per individuare, di concerto con tutti i soggetti interessati, possibili soluzioni a sostegno dei lavorati dello stabilimento IML di Casarza Ligure. Nel documento si ricorda che il 12 aprile il tribunale di Milano ha avviato la procedura di liquidazione giudiziale della società che nello stabilimento di Casarza Ligure impiega 29 operai, di cui una parte sono in cassa integrazione.
L'altro, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) e sottoscritto da tutti i gruppi, che impegna la giunta ad attivarsi nelle sedi competenti per sostenere tutte le iniziative utili a garantire sostegno ai lavoratori dell’Industria Meccanica Ligure di Casarza Ligure e a sostenere la possibilità di rilancio dell’attività. Nel documento si ricorda che IML è una azienda storica del comprensorio del Tigullio, che fino a pochi anni fa occupava oltre 100 addetti e che nel 2018 lo stabilimento è stato gravemente danneggiato da una frana che ha accelerato la situazione di crisi.
La solidarietà della politica
"Le organizzazioni sindacali ne sono venute a conoscenza dagli atti del tribunale di Milano che ne ha certificato il fallimento, in quanto la Direzione aziendale ne aveva omesso la comunicazione alle stesse organizzazioni, fatto che non può avere alcuna giustificazione - ha ricordato inoltre Rifondazione Comunista - Sinistra Europea Federazione Tigullio/Golfo Paradiso- Una crisi che si trascina da tempo e che aveva già portato alla riduzione degli occupati da 67 a 29. La notizia del fallimento appare però inaspettata, perché ai dipendenti era stata assicurata la cassa integrazione almeno fino al 10 di agosto. Ora i lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro ed il territorio di perdere un ulteriore sito produttivo.
Noi del Partito della Rifondazione Comunista-SE Federazione Tigullio-Golfo Paradiso riteniamo intollerabile e condanniamo fermamente questo atteggiamento da parte di tutti quei 'signori del capitale' che, come accaduto con la maledetta e-mail del 9 luglio 2021 ai lavoratori della GKN di Campi Bisenzio ed a molte altre aziende e industrie, pretendono di licenziare arbitrariamente persone che hanno duramente lavorato all’interno dei complessi, contribuendo alla loro crescita. Oggi a Casarza Ligure assistiamo all’evoluzione del pavido licenziamento, passando dal farlo da dietro ad un monitor a non comunicare affatto il fallimento dell’impresa. Per questo motivo oggi partecipiamo come Unione Popolare/Partito della Rifondazione Comunista-SE alla manifestazione indetta dalla FIOM e dalle altre sigle sindacali unitariamente alla RSU L’azienda è anche di chi lavora. È un patrimonio collettivo".