Linee guida

Incubo incertezza: "Studiamo insieme la norma"

Dalle distanze di lettini e ombrelloni, alle responsabilità dei gestori: come comportarsi?

Incubo incertezza: "Studiamo insieme la norma"
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Norme di condotta chiare per gli stabilimenti e responsabilità individuali per i fruitori del servizio. Da qui al tre giugno, quando potrebbero riaprire le spiagge liguri, "il tempo non manca - evidenzia Alessandro Cuore, presidente dell’associazione balneari rapallesi -, spero quindi che non ci lascino andare allo sbaraglio".

Stabilimenti

"A livello ufficiale, ad oggi, non abbiamo alcuna indicazione precisa. Possiamo solo fare previsioni in base a quanto disposto in altri ambiti".

Si dovranno mantenere le distanze: ma in che misura?

"In Versilia porre gli ombrelloni a 5 metri di distanza non cambierebbe molto, da noi si. E in tal caso, con che criterio dovremo decidere quali persone accogliere in numero ristretto?".

E questo è solo l’ultimo dei problemi:

"Nei prossimi giorni inizieremo i primi lavori di allestimento, ma anche qui occorre chiarire come dovremo approntare le strutture. Dobbiamo distanziare le cabine? Non sempre è fattibile, non solo dal punto di vista statico, ma anche sul piano delle autorizzazioni che abbiamo ottenuto dalle commissioni paesaggistiche. Mi auguro quindi che le eventuali variazioni possano avvenire attraverso semplici comunicazioni e non progettazioni ex novo delle strutture".

Altro cruccio sarà la gestione della clientela:

"Se dovesse mai accadere che un cliente si ammali, sarebbero ritenuti responsabili anche i balneari? Quali responsabilità avremo nei confronti del pubblico? Sicuramente prenderemo precauzioni per noi e i dipendenti, affiggeremo linee di condotta all’ingresso e faremo del nostro meglio per il rispetto delle distanze interpersonali, ma non siamo in grado di vigilare su ogni movimento o contatto tra la clientela. Per questo ritengo debba essere sancita la responsabilità personale dei fruitori. Vale per noi, come per tutte le attività aperte al pubblico".

Una sola cosa appare quasi certa: non sarà una stagione balneare memorabile.

"Non è la sola, ma la terza consecutiva! Nel 2017 il crollo del ponte Morandi, nel 2018 la grande mareggiata ed ora l’emergenza sanitaria. Se andrà bene sarà un anno in pareggio - commenta - E allora spero che almeno nessuno ostacoli la legge, varata dal precedente governo gialloverde, che prevedeva l’estensione temporale delle nostre concessioni fino al 2033, in modo da poter beneficiare almeno di un orizzonte temporale più lungo in cui continuare ad investire".

"Al momento mi sembra che ci sia ancora troppa bagarre e confusione - conclude - Capisco che nessuno abbia la bacchetta magica, ma visto che il tempo c’ è, spero venga ascoltata la nostra categoria per studiare e varare insieme un piano di condotta che tuteli la salute pubblica e ci consenta almeno di lavorare al meglio delle possibilità".

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