«Io, guida a Notre-Dame: nella tragedia ci sono stati dei miracoli»

Parla la chiavarese Valeria Orecchia, 38 anni: nella cattedrale ha accolto centinaia di visitatori

«Io, guida a Notre-Dame: nella tragedia ci sono stati dei miracoli»
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"Fare la guida turistica a Notre Dame è stata una delle esperienze più belle della mia vita: vederla in quello stato è stato terribile, mi pareva incredibile. Ma nella tragedia è successo qualcosa di miracoloso".

A parlare è Valeria Orecchia, 38 anni, guida turistica chiavarese oggi trapiantata a Tortona

Dal 2004 al 2006, per un mese d'estate ogni anno, ha lavorato come guida volontaria in una delle chiese più belle e conosciute in tutto il mondo, colpita lunedì 15 aprile, come ben sappiamo, da un imponente incendio che ha portato al collasso del tetto e della  flèche. Valeria ben conosce tutta la struttura della chiesa in ogni suo particolare e ha avuto il privilegio, un giorno, anche di vedere da vicino quelli che i francesi chiamano “foresta”, l’insieme di travi che sorreggeva la parte centrale della  cattedrale: un telaio di sostegno in legno di quercia per il quale erano state impiegate ben 1.300 querce, andato per sempre perduto.

"Salire sulla fleche e vederlo da vicino è stato un privilegio – racconta – non è permesso a tutti e quello era stato un premio, è stata un'emozione indescrivibile. Abbiamo commentato quello che è successo con gli altri ragazzi, provenienti da tutto il mondo, che allora lavoravano con me come guide volontarie per l'associazione CASA, Communautés d'Accueil dans les Sites Artistiques, e che con il tempo sono diventati miei amici. Siamo rimasti in contatto in tutti questi anni e ci siamo ripromessi di rivisitarla insieme tra qualche anno (per 5-6 anni è stato comunicato che la cattedrale dopo i danni subiti non sarà accessibile, ndr). Jean Pierre Cartier, docente di storia, è stato il nostro formatore, colui che ci ha fatto scoprire, condividere e amare Notre Dame come “Notre Maison”, la nostra casa. In questa “nave sulla Senna” ci siamo sempre sentiti protetti".

Nella tragedia, ricorda Valeria, qualcosa di miracoloso è successo.

"Non era così scontato che nell'incendio si conservassero così tanti beni – vedi la corona di Spine, la reliquia più preziosa, le statue della guglia (12 apostoli e 4 evangelisti), rimosse prima per essere restaurate o il gallo che si trovava in cima alla guglia crollata per le fiamme. Io e tutti gli altri miei amici siamo fiduciosi nella ricostruzione e non vediamo l'ora, un giorno, di ritrovarci tutti insieme nella 'Notre Maison'".

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