L'acquacoltura può sopperire al fermo biologico della pesca
L'azienda Aqua oltre a Lavagna è presente in Sardegna
A sopperire alla mancanza di pesce per via del fermo biologico interviene l'acquacoltura di Lavagna unica produttrice di orate e branzini della Liguria.
L'azienda Aqua oltre a Lavagna è presente in Sardegna
"Per il momento siamo solo sul mercato nazionale - spiega Roberto Co responsabile della società "Aqua de ma" - con circa 400 tonnellate di pesce cresciuto nelle vasche lavagnesi e altrettante nell'impianto di Orosei in Sardegna". "Abbiamo tutte le certificazioni di sostenibilità ambientale ma ad esempio ad Imperia non ci hanno dato la possibilità di creare il secondo impianto ligure e così siamo emigrati in Sardegna - dice il titolare -. Con il vantaggio che là le vasche sono galleggianti perché le onde non superano i 2 metri e mezzo mentre a Lavagna l'impianto ha costi più elevati per la necessità di avere vasche sommergibili".
Quaranta dipendenti tra Lavagna e Orosei e un fatturato che sfiora i 7 milioni di euro. La concorrenza è agguerrita, il pesce allevato in Italia rappresenta solo il 20% del consumato, il rimanente 80% viene da allevamenti della Turchia e Grecia e crozia. I prezzi nei supermercati demarcano una netta differenza: il prodotto lavagnese di orate o branzini varia dai 15 ai 18 euro al kg mentre l'estero dai 10 ai 12. Le associazioni dei consumatori a questo riguardo insistono sulla tracciabilità e chiedono che nei menù dei ristoranti sia indicata la provenienza del pescato vista la grande differenza di prezzo all'origine e soprattutto la qualità certificata degli impianti in mare.