Rapallo

L’addio degli "Amici del Castello"

L’associazione rinuncia alla spiaggetta che aveva in concessione da 29 anni: "Insostenibili i nuovi canoni minimi"

L’addio degli "Amici del Castello"
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Un piccolo pezzo di storia cittadina, uno degli ultimi baluardi della più genuina rapallinità, rischia di sparire per sempre.

Rapallo

Stiamo parlando dell’associazione “Amici del Castello” che da ormai 29 anni aveva in concessione la piccola spiaggetta alla foce del torrente San Francesco. Non solo un luogo deputato al ricovero delle 12 imbarcazioni dei suoi soci - per lo più lancette e gozzi in legno - ma anche un vero e proprio punto di ritrovo e aggregazione (quando ancora si poteva - ndr) per gli autentici rapallini doc, e non solo, dove sono stati anche organizzati, negli anni, numerosi appuntamenti pubblici all’insegna della promozione della cultura e della tradizione locale. Tutto questo, però, sembra essere destinato a finire: Il primo dicembre infatti, il presidente dell’associazione Gianni Uccelli, insieme al tesoriere, ha consegnato all'ufficio protocollo del comune di Rapallo i documenti per la rinuncia alla concessione demaniale della spiaggia. Il motivo? Più d’uno in realtà, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’aumento dei canoni demaniali marittimi che dal 2021 non potrà essere inferiore ai 2.500 euro, a prescindere dalle dimensioni del tratto di litorale dato in concessione. Una cifra esorbitante per i soci dell’associazione che, per lo più, vivono con le risorse della loro pensione. A questo si aggiunga la necessità di dover ricostruire integralmente la spiaggia, devastata prima dal cantiere per il rifacimento della copertura del San Francesco, poi dalla mareggiata dell’ottobre 2018, e ancor oggi inservibile. Prendiamo poi l’età sempre più avanzata dei soci che poco si concilia con il duro lavoro necessario alla ripartenza, aggiungiamoci ancora la perenne spada di Damocle della direttiva europea Bolkestein (che potrebbe mandare all’asta, da un giorno all’altro, tutte le concessioni marittime nazionali - ndr) ed ecco che il senso di scoramento degli Amici del Castello è presto spiegato.

"È stata una decisione dura e sofferta - ammette il tesoriere e socio fondatore del gruppo Michele Guarino - Penso a quanto perderemo, al nostro punto di ritrovo, al piacere di incontrare gli amici o i ragazzi delle scuole che venivano a scoprire stupefatti i segreti della preparazione dei palamiti per la pesca".

"Purtroppo, però, la nostra strada è già tracciata. Ci resta ancora da chiudere le utenze, poi, entro fine anno, chiuderemo anche la società vera e propria".

Eppure un piccolo barlume di speranza sembra intravedersi all’orizzonte:

"So che il sindaco ha contattato il nostro presidente, proponendo di studiare una soluzione per la nostra salvaguardia - prosegue Guarino - Di certo non siamo in grado di farci carico della concessione. Se il comune si assumesse gli oneri e ci proponesse un affitto ragionevole, potremmo anche essere disposti a rimetterci in gioco. Per il momento abbiamo fatto la nostra scelta: è dolorosa, ma siamo fuori".

In futuro, chissà... I rapallini affezionati, di certo, staranno a guardare con grande attenzione.

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