L'appello

L'archivio notarile della città cerca l'aiuto di tutti: l'appello

"A Chiavari riuscire a mettere insieme 9.500 euro non dovrebbe essere un'impresa difficile. Se la Cultura è ancora considerata un valore, questa è una buona occasione per dimostrarlo"

L'archivio notarile della città cerca l'aiuto di tutti: l'appello
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La Sezione Tigullia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, che ha sede a Palazzo Rocca, si è fatta portavoce di una iniziativa riguardante il grande compendio di documenti dell’antico Archivio Notarile di Chiavari.

L'archivio notarile di Chiavari

Un complesso di circa 11.500 “unità archivistiche”, tra “filze” e registri, contenenti miglia di Atti vergati da oltre 900 notai chiavaresi e del territorio fra il 1300 e fine '800.
Un patrimonio documentale, un vero tesoro di settecento anni di vita, che un paio di decenni or sono è stato silenziosamente trasferito a Genova, nel “deposito” che l'Archivio di Stato possiede a Campi, in Val Polcevera.
Forse fu un bene che sia andata così, perchè Genova se ne è presa cura e qualche anno fa, come primo intervento, è stato fatto l’inventario nominativo e cronologico dei Notai.

Poiché però molto resta ancora da fare per rendere fruibile agli studiosi una tal massa di documenti, il problema è stato affrontato dal “Centro Studi Giorgio Costamagma per la storia del notariato genovese” d’intesa con l’Archivio di Stato di Genova e con la “sezione romanistica" di Giurisprudenza dell’Università di Genova, che ora vorrebbe procedere alla creazione di un inventario analitico digitale delle “unità archivistiche” nonché alla digitalizzazione (scannerizzazione) dei documenti presenti nelle cinquanta “unità archivistiche” più antiche per renderli consultabili senza che corrano il rischio di essere ulteriormente deteriorati.

Per questo lavoro, che si presenta lungo e molto impegnativo, è stato previsto di istituire, mediante concorso, una borsa di studio tra giovani diplomati in Archivistica Paleografia e Diplomatica, con un impegno complessivo di 13 mila euro, tre dei quali a carico del Centro Studi e dieci da reperire.

La Sezione Tigullia dell’Istituto di Studi Liguri, di cui è presidente il prof. Giovanni Mennella, pur disponendo di scarse risorse intende concorrere con 500 euro: una somma del tutto simbolica, ma che vuol essere espressione di condivisione e buona volontà.
Il suo intervento è tuttavia volto a divulgare l’iniziativa in sede locale e a cercare di sensibilizzare chi potrebbe avere la possibilità, ma anche - diciamolo pure - l’orgoglio, di concorrere all’acquisizione, seppur in forma digitale, di un inestimabile patrimonio di notizie e di storia del quale gli studiosi potranno poi più comodamente usufruire.

Chi intendesse offrire il proprio apporto, o semplicemente chiedere informazioni, può rivolgersi al notaio (in pensione) Carlo Carosi, che del "Centro Studi Giorgio Costamagna” è anima e motore.
I riferimenti utili sono l’indirizzo della sede: Piazza Santa Maria in Via Lata 7, il numero telefonico 010.83.93.703 e l’indirizzo e-mail info@centrostudicostamagna.it.

C’è anche l’IBAN del c/c bancario del Centro Studi ( IT 74D0617501401000001661480) sul quale, dopo aver preso opportuni contatti, possono essere fatti i versamenti con la causale “Borsa di studio Notai Chiavari”.

L’invito a partecipare per assicurare un buon esito a questa iniziativa è rivolto a tutti i chiavaresi, in particolare alle Istituzioni e a "coloro che possono”.

" A Chiavari riuscire a mettere insieme 9.500 euro non dovrebbe essere un'impresa difficile. Se la Cultura è ancora considerata un valore, questa è una buona occasione per dimostrarlo", concludono i promotori dell'iniziativa.

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