Le domande social dell’artista e docente Mario Benvenuto

In un periodo in cui Facebook è usato per insultare, per una volta tanto si presenta con un’insolita veste

Le domande social dell’artista e docente Mario Benvenuto
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Le domande social dell’artista e docente Mario Benvenuto: un modo originale e intelligente per usare Facebook.

Un progetto partito quest'anno

In un mondo in cui troppe persone sfruttano i social network per insultare il prossimo e svilire le opinioni altrui, c’è qualcuno in grado di usare Facebook per suscitare intense riflessioni in maniera creativa. Dall’inizio del 2017 Mario Benvenuto, genovese di nascita ma recchelino d’adozione, artista, designer grafico e docente all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, pone sul proprio profilo Facebook particolari quesiti ai suoi conoscenti. “Sei quello che sembri?”, “quanto può durare un addio?”, “ti fidi di te?”, “quale tempo hai perso oggi?”: domande mai banali, pubblicate con molteplici connotazioni grafiche, che fanno riflettere sugli aspetti più profondi della vita.

"Spero possano aiutare a far riflettere"

“L’idea di usare Facebook come uno strumento artistico è sorta in un momento di grande crisi personale - racconta Benvenuto -. Le domande nascono con naturalezza per condividere il mio stato d'animo, talvolta vengono alla luce quasi involontariamente, altre da uno stimolo intimo o legato a fatti che mi colpiscono. Sento il bisogno di rivolgere i quesiti prima a me stesso e dopo al pubblico digitale, ma reale, di Facebook: porli e osservare curioso e non giudicante le reazioni delle persone mi aiuta a capire meglio la vita. Spero possano aiutare anche chi li legge senza interagire e chi risponde. In un luogo e in un tempo dove tutti hanno la risposta giusta, occorre lasciare spazio al dubbio e alla riflessione su temi personali che di solito ignoriamo».

Oltre diecimila risposte: un grande elenco di emozioni condivise

Ad oggi Benvenuto ha posto oltre 210 domande: le prime ricevevano in media una trentina di risposte, adesso si palesano ogni volta dai sessanta agli ottanta commenti con picchi di cento. «Ci sono in tutto circa diecimila risposte - dice -. Un grande elenco di emozioni condivise in costante aumento. Tutti i commenti hanno uguale importanza: alcuni stimolano più di altri le mie riflessioni, ma li leggo tutti con attenzione. Intendo far diventare domande e risposte le protagoniste di una sorta di libro interattivo. E poi chissà che forma prenderanno perché sappiamo bene che le domande non finiscono mai. O no?»

 

 

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