Le macerie del porto di Rapallo? «Affondarle nel golfo come deterrente alla pesca a strascico»

La proposta dei Verdi

Le macerie del porto di Rapallo? «Affondarle nel golfo come deterrente alla pesca a strascico»
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«Le macerie del porto di Rapallo potrebbero essere utilizzate affondandole sul fondale di tutto il golfo del Tigullio, in ordine sparso, come deterrente all’uso improprio, ma continuato, delle reti a strascico»: questa la proposta dei Verdi - attraverso Pierluigi Biagioni, Verdi Liguria area Tigullio, e Angelo Spanò, co-portavoce metropolitano dei Verdi Liguria - riguardo quanto resterà dopo la ricostruzione del porto di Rapallo in seguito alla devastante mareggiata di fine ottobre scorso. Una soluzione che, secondo gli esponenti ambientalisti, farebbe sì che «non tutto il male sia venuto per nuocere».

Pesca a strascico e dissuasori

L'idea, che ai profani potrebbe apparire curiosa e - sicuramente - necessita di un vaglio di compatibilità ambientale, non è tuttavia poi così insolita: sempre più frequenti lungo la costa della penisola, infatti, sono progetti che prevedono la posa di "dissuasori" della pesca a strascico, de facto blocchi di cemento (usualmente dotati di appositi "uncini" ricavati dai comuni tondini di ferro) capaci di strappare irrimediabilmente le reti illegali che vi restano impigliate. Laddove simili dissuasori sono stati piazzati, un esempio è quello delle Egadi dove il progetto è stato promosso dall'azienda Rio Mare (nella foto proprio quelle operazioni di posa), il fenomeno della pesca a strascico illecita è generalmente calato in modo sensibile.

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