L'ex assessore Bertolotto si esprime sulla frana del cimitero
"L'approccio più sensato e umano è quello di considerarci tutti uniti nell'affrontare le difficoltà"
L'ex assessore provinciale Milò Bertolotto di Genova condivide le sue riflessioni sulla frana del cimitero di Camogli.
"Il crollo in mare di un’ area del Cimitero ha colpito tutti ma proprio tutti i cittadini di Camogli e chi, per le più varie ragioni, è legato a questo angolo di paradiso. Da quel giorno si susseguono sui mezzi di informazione cronache dettagliate di quanto accaduto e degli interventi di recupero e di messa in sicurezza a terra e a mare e poi commenti, tanti commenti anche da parte di esperti che esperti non sono ma che si esprimono in base alla propria emotività, attribuendo responsabilità e cercando un bersaglio per il proprio stato d’animo. In fondo è comprensibile, quando gioca la Nazionale siamo tutti allenatori e da più di un anno tutti virologi. Ma quello che mi rattrista e più mi stupisce è rilevare che, nelle legittime espressioni di rincrescimento e tristezza, non vi sia da parte dei camoglini – compresi quelli costituitisi in un Comitato – neppure una parola di vicinanza e comprensione per l’Amministrazione Comunale, in primo luogo per la persona del Sindaco Francesco Olivari, impegnato 24 ore su 24 nelle attività di coordinamento delle operazioni e, con i suoi Assessori e gli Uffici competenti, anche nel supporto pratico e psicologico alle richieste di informazioni dei cittadini colpiti direttamente dall’evento. Quasi che da una parte vi siano i ‘buoni’ (chi ha avuto defunti coinvolti nel disastro) e dall’altra i ‘cattivi’, la Giunta, gli Uffici Comunali. Trovo questa situazione del tutto ingenerosa. A me risulta, ed è sufficiente leggere le comunicazioni del Comune, che questo impegno fin dal primo giorno non si sia mai interrotto: leggo ringraziamenti per tutti ma non una parola per chi amministra la nostra città, quasi che questo tristissimo quanto imprevedibile evento non abbia colpito anche loro. Anzi nonostante gli appelli al senso di comunità dell’Arcivescovo Tasca, dei Parroci e dei Frati Olivetani del Monastero di San Prospero sembrano prevalere rabbia e recriminazioni. E’ noto a tutti che se saranno accertate responsabilità verranno perseguite, ma invito tutti a riflettere su un paio di punti: da più di un anno la pandemia da Covid 19 ha colpito il mondo ed anche il nostro Paese. A Camogli, come in tutta Italia, l’Amministrazione ha dovuto misurarsi con questa tragica situazione, attivandosi in ogni modo. A questo già gravosissimo impegno, che non è concluso, si è sommata un’altra altrettanto imprevedibile calamità. Infine mi permetto di affermare che nessuno può aggiudicarsi il primato del dolore: l’approccio più sensato ed umano a mio parere è quello di considerarci tutti uniti nell’affrontare le difficoltà, anche le più difficili. Questo è il vero senso di comunità".