Liguria, rischio infiltrazioni mafiose in aziende in crisi
E' l'allarme che emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia
Le aziende liguri in crisi per il caro energia, causato dalla guerra in Ucraina, rischiano di essere comprate dalla criminalità organizzata, in particolare la 'ndrangheta anche in società con sodalizi esteri. E' l'allarme che emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia.
E' l'allarme che emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia
Dopo il Covid e il superamento della pandemia con "i segnali di progressivo miglioramento del quadro economico delle attività produttive liguri con recupero dei livelli precedenti dei traffici marittimi sia commerciali, sia croceristici, il problema energetico conseguente alle tensioni geo-politiche internazionali rischia di riflettersi negativamente sulle imprese operanti nei settori ad alto consumo. Tale condizione - si legge nel documento - potrebbe incoraggiare la vocazione transnazionale delle mafie e, in particolare, della 'ndrangheta holding del crimine internazionale a creare alleanze anche con sodalizi esteri funzionali all'acquisizione, oltre che del collaudato settore del narcotraffico, di nuovi mercati illegali, sfruttando plausibilmente le zone portuali su cui la Liguria fonda gran parte della propria forza economica".
La Liguria si conferma hub strategico per il narcotrafffico.
"Nel territorio regionale si registra la presenza di gruppi criminali autoctoni, anche di matrice straniera che, grazie alla centralità degli scali marittimi liguri, gestiscono lo smercio degli stupefacenti dalla fase dell'approvvigionamento a quella dello spaccio al dettaglio. Tuttavia le investigazioni concluse negli anni hanno dimostrato come le organizzazioni calabresi rappresentino una importante presenza criminale nel territorio, con strutturate proiezioni operative"