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Lipu: "Sdegnati per la distruzione di un nido di aironi cinerini"

L'abbattimento di un pino domestico aveva anche provocato la morte di un pullo

Lipu: "Sdegnati per la distruzione di un nido di aironi cinerini"
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La Lipu, Lega italiana protezione uccelli, esprime il suo sdegno per l'abbattimento dell'albero che ha provocato la distruzione di un nido di aironi cinerini a Rapallo.

Ecco la dichiarazione dell'associazione

In merito all’abbattimento dell’albero di pino domestico avvenuto la settimana scorsa a Rapallo che ha provocato la distruzione di un nido di aironi cenerini e la morte di un pullo, la LIPU esprime tutto il suo sdegno per la violazione delle leggi che tutelano la nidificazione di tutte le specie di avifauna selvatica e il suo rammarico per la morte del giovane airone ancora inabile al volo. Per tali motivi la LIPU provvederà a inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica.

L’Airone cenerino è una specie protetta dalla Direttiva Uccelli e dalla L.157/92 e sta diventando sempre più frequente nelle nostre città. L’eleganza del suo aspetto e dei suoi movimenti e la maestosità del suo volo lo rendono una presenza molto apprezzata dalle persone e le sue grandi dimensioni – 1,70 mt di apertura alare – consentono di osservarlo abbastanza facilmente lungo i corsi d’acqua delle nostre città o in prossimità dei moli. Costruisce il nido sui grandi alberi come pioppi, salici e ontani, ma da alcuni anni anche nelle città rivierasche del Tigullio si registra la nidificazione di questo Ardeide sulle piante di Pino domestico, dove cresce da 2 a 5 piccoli che per ben 50 giorni hanno bisogno di restare nel nido, protetti ed alimentati dai 2 genitori; è sulla chioma di questi grandi alberi che i pulli fanno i primi esercizi per rinforzare le ali e le prime prove di volo.

Per tutelare questa delicata fase della vita di un uccello selvatico la legge vieta il disturbo, la manomissione e la distruzione dei nidi di qualsiasi specie. Anche la richiesta che spesso ci viene fatta di spostare il nido è reato, perché provoca l’abbandono del nido da parte degli adulti e di conseguenza la morte delle uova o dei nidiacei. Per questo motivo anche le pratiche agronomiche come potatura e abbattimento sono vietate da marzo a settembre e sempre dopo aver verificato la presenza di specie selvatiche; e, invece, si assiste sempre più frequentemnete la pratica della potatura, spesso capitozzatura, o dell’abbattimento di alberi, siepi e arbusti in piena stagione riproduttiva, sia da parte di pubbliche amministrazioni che di privati cittadini.

Ci auguriamo che questa triste vicenda sia di monito a chi ha in gestione la manutenzione del verde urbano, da considerare non come forma di arredo, ma come un insieme di esseri viventi che forniscono servizi ecosistemici utili anche alla vita delle persone.

Nel frattempo ci ha rincuorato verificare in questi giorni che la coppia di aironi ha ripreso a costruire un altro nido per recuperare la stagione riproduttiva compromessa dalla superficialità dell’uomo.

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