Litigano prima del funerale e finiscono tutti all'ospedale

L'episodio davanti alla chiesa del Carmine di Lavagna il 26 aprile: la bega famigliare vede coinvolti uno zio e due nipoti

Litigano prima del funerale e finiscono tutti all'ospedale
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Litigano prima del funerale e finiscono tutti all'ospedale: è successi alcuni giorni fa, giovedì 26 aprile, a Lavagna, davanti alla chiesa del Carmine, tanto che sono dovuti intervenire i Carabinieri. Il motivo? Beghe familiari.

Sono volati pugni e spintoni

A riportare l'episodio è la stampa locale:  protagonisti della zuffa familiare, il figlio della signora defunta (un uomo di 55 anni, invalido) e due nipoti (un uomo di 27 anni e una donna di 32). Che lo hanno denunciato per "minacce e lesioni". La lite è esplosa giovedì 26 aprile, poco prima delle 15, davanti alla chiesa del Carmine, dopo l'accusa di volersi tenere  tutti i beni ed è degenerata in pugni e spintoni, tanto che i tre sono finiti all'ospedale e sono dovute intervenire le forze dell'ordine. Di chi è la colpa, è tutto da chiarire, l'uomo si professa innocente e promette querela.

Episodio simile, a fine luglio 2017 una rissa all'obitorio

La vicenda ricorda la rissa di fine luglio dell'anno scorso all'obitorio di Lavagna, e che aveva visto protagonista una numerosa famiglia siciliana, in parte trapiantata nel Tigullio, che si era ritrovata al capezzale delle spoglie dell’anziana madre defunta, ospitate prima del funerale nelle camere mortuarie dell’ospedale di Lavagna. Famiglia vastissima, la defunta aveva avuto ben 11 figli, e come spesso accade più numerosa è la famiglia più alte sono le probabilità di screzi e differenze di vedute. Disaccordi che, in questo caso, erano sfociati addirittura in rissa, dentro e fuori dalla camera mortuaria: tra le “fazioni” emigrate e quelle rimaste nell’originaria Sicilia, erano volati schiaffi, calci e pugni, oggetto del contendere sia la destinazione della salma sia dissapori coltivatisi negli anni precedenti in merito all’accudimento della madre quando era ancora in vita. Anche in questo caso erano partite le denunce.

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