Emergenza sanitaria

L'ordine degli infermieri a Toti: «Disponga il lockdown e assuma altro personale, non c'è più tempo»

Preoccupazione per la decisione di ALISA di ieri di congelare ferie e permessi sino a gennaio, e la situazione è difficile: «Oltre ai posti di terapia intensiva occorre conteggiare anche i malati con supporti ventilatori, siamo in piena emergenza»

L'ordine degli infermieri a Toti: «Disponga il lockdown e assuma altro personale, non c'è più tempo»
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L'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Genova, con un comunicato pubblicato poche ore fa, chiede con urgenza al Presidente Giovanni Toti di «non indugiare oltre e assumere iniziative appropriate per il contrasto all'emergenza sanitaria in atto».

L'ordine degli infermieri a Toti: «Disponga il lockdown e assuma altro personale, non c'è più tempo»

«Anziché esasperare e mortificare gli Infermieri e operatori sanitari tutti con la minaccia di bloccare le ferie», scrivono dall'Ordine riferendosi all'ordine di ALISA di ieri di congelare ferie e permessi almeno sino a gennaio vista l'emergenza che si profila, «occorre»:

  • «ordinare il lockdown in ambito regionale perché ai posti di terapia intensiva occorre conteggiare anche i malati con supporti ventilatori quali il casco e siamo in piena emergenza»
  • «sospendere tutte le attività di elezione in ambito ospedaliero e spostarle all'interno delle strutture sanitarie accreditate»
  • «attivare immediatamente l'intervento della protezione civile per l'impiego dalle precedenti graduatorie di medici, Infermieri e O.S.S. da assegnare alle strutture sanitarie di bassa intensità assistenziale»

Insomma, gli infermieri chiedono di fare quanto non si è fatto a sufficienza in previsione della seconda ondata di Covid-19, a partire dall'aumento del personale assistenziale in contrapposizione allo scaricare il peso dell'emergenza sulle spalle di quei - relativamente pochi - che già ci sono e lo stanno affrontando ormai da molti mesi.

«Gli Infermieri sono un riferimento certo per la Sanità ligure e per la cittadinanza - conclude il comunicato dell'Ordine - ma rigettano ogni inutile tentativo di fronteggiare l'emergenza da coronavirus attraverso la sospensione del legittimo riposo dal lavoro, tanto più in questi momenti drammatici che, oltre alla fatica quotidiana, vedono riaffiorare gli incubi, i volti, il dolore di sei mesi fa. Non c'è più tempo».

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