Melina Riccio, la vita per il prossimo

Il nuovo corto di David Valolao 

Melina Riccio, la vita per il prossimo
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Melina Riccio e il suo messaggio colmo d'amore e pace sono protagonisti di un documentario-corto selezionato all'EcoCine, in Brasile.

Melina Riccio, la vita per il prossimo

Merito di David Valolao, giovane regista monegliese autore di «Melina», distribuito da Premiere Film. «Il corto riassume in dieci minuti il percorso di vita e il lavoro umile e silenzioso di una donna che ha dato la sua vita per il prossimo. – commenta Valolao - La difficoltà principale nel realizzarlo stava nel capire cosa fosse importante raccontare in così poco tempo e come. Lei vive il presente, non pianifica nulla e accoglie gli imprevisti come segnali della volontà di Dio». I graffiti di Melina Riccio si ritrovano in diverse città d'Italia, soprattutto a Genova, dove risiede; messaggi salvifici ed ecologici, in rima baciata. «Ho compreso fin da subito che se volevo cogliere l'essenza delle sue azioni dovevo entrare in sintonia con la sua filosofia: più entravo in ascolto, meglio riuscivo ad immortalare l'autenticità degli eventi. – prosegue il regista - Quando desideravo costruire una certa immagine, ecco che gli eventi cambiavano direzione e comprendevo che non potevo decidere io cosa bisognava documentare, mi sentivo come un operatore che doveva seguire le indicazioni di un regista invisibile. In alcune situazioni era come se una troupe avesse preparato il set per la nostra entrata in scena. Nei bidoni della spazzatura abbiamo trovato grandi quantità di cibo fresco, fiori appena sbocciati e vestiti, come fossero stati messi lì per noi. Melina recupera gli alimenti dal cassonetto e li dona al mare o alla terra, così come i fiori, con cui abbellisce anche alcuni angoli della città; con il suo lavoro di recupero, rigenera e da una nuova funzione a ciò che l'uomo considera come scarto». Per questo corto Valolao ha scelto di concentrarsi sul suo lavoro quotidiano, utilizzandolo come punto di partenza dell'indagine, proprio per far riflettere su una problematica che viviamo ogni giorno da vicino. «Come i supereroi della Marvel anche lei indossa un costume, un mantello e porta in testa una corona di fiori, ovviamente tutto di recupero; quello della vestizione è stato l'unico momento in cui sono intervenuto dettando i tempi, ma senza interferire sulle sue azioni. Volevo prendermi il tempo necessario per evidenziare ogni singola azione del processo di trasformazione. È un importante momento di raccoglimento e desideravo che lo spettatore fosse partecipe di questo rito». Molte e forti sono le tematiche che caratterizzano la vita di Melina.

Il nuovo corto di David Valolao

«Non ho potuto approfondirle nel corto per questioni di tempo, infatti considero questo lavoro come l'anticamera del lungometraggio a cui sto lavorando insieme all'autrice Debora Gornati – aggiunge - Uno scandaglio che vuole mettere in luce le motivazioni delle azioni di Melina e, al tempo stesso, riscattare la sua figura». Durante il suo percorso di studi in filosofia, il regista ha approfondito le filosofie orientali. «Ciò mi ha permesso di comprendere meglio le azioni di Melina e di contestualizzarla come uno degli anelli di una catena invisibile di sapere che si protrae nel tempo. Melina porta dentro di sé la filosofia dell'amore e vuole condividere con il mondo un messaggio semplice: vivere in armonia, rispettare il pianeta e valorizzare le capacità dell'uomo. Proprio come per Maria Montessori la mano è l'organo dell'intelligenza, anche per Melina più l'uomo si sprona a fare con le mani più riesce a tirar fuori le proprie capacità verso l'autoscoperta delle proprie abilità». In queste parole, pronunciate da Melina, si può ritrovare la sua filosofia. «Dobbiamo imparare ad amarci e a valorizzare le proprie capacità. Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, siamo noi la sua espressione viva, quella più privilegiata. Però, se l'uomo invece di reggere la natura e proteggere gli animali, inquina l'acqua e l'aria... Cosa pensa di guadagnare? A Dio non interessa il computer, non gli interessa la statua, ma gli interessiamo noi creature. E’ questo che Dio vuol salvare. Io mi prodigo con i miei messaggi per stimolare questo. Come si tratta la natura siamo trattati noi. Tutto ci ritorna».

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