Molestie online in Liguria: 1 adolescente su 10 dichiara di essere stato infastidito da adulti su internet
Presentati a Genova i risultati dello studio "Indagine sulla percezione dei rischi connessi alla navigazione in Internet in studenti delle classi terze delle scuole medie e dei loro genitori in Liguria"
Presentati a Genova i risultati dello studio “Indagine sulla percezione dei rischi connessi alla navigazione in Internet in studenti delle classi terze delle scuole medie e dei loro genitori in Liguria”. La ricerca nasce da un accordo tra il Corecom Liguria (Comitato regionale delle comunicazioni) e l’Università di Genova Scuola di Scienze sociali Disfor.
I dati preoccupanti della ricerca
Il 9% degli studenti ha riferito di essere stato infastidito da adulti online. Oltre il 40% ha ammesso di essersi trovato su un sito pornografico involontariamente durante la navigazione in internet. Il 18% del campione ha ricevuto messaggi con riferimenti sessuali, il 9% ha ricevuto foto intime, il 9,5% dichiara di essere stato contattato da persone sconosciute, che avrebbero potuto essere adulti.
I principali eventi a rischio online sono risultati l’accesso a siti pornografici (20.7%) mentre solo il 7,9% delle madri dichiara di esserne al corrente; l’8,9 ha avuto accesso a siti dove interagivano con adulti. La conoscenza online di adulti riguarda il 10% dei ragazzi.
Dall’indagine emerge che le madri sottostimano la quantità di comportamenti rischiosi dei propri figli, i quali inseriscono i propri dati personali (56%), foto personali (20%) e fanno nuove conoscenze, (29%).
Diffusione e utilizzo di internet. Il 98,2% degli studenti ha riferito di avere usato Internet almeno una volta al mese negli ultimi sei mesi. Una percentuale simile è stata riferita dalle madri.
La maggior parte ha ricevuto il primo pc (37%) o il primo smartphone (62,6%) fra i 10 e 12 anni. Oltre il 90% degli studenti ha riferito di utilizzare lo smartphone più volte al giorno. La maggior parte degli accessi (97%) avviene da casa, l’80% degli studenti dichiara di collegarsi a internet più volte al giorno (79,8%) e le madri ne sono sostanzialmente a conoscenza (68,3%).
La maggior parte dei ragazzi (37,2%) dichiara di restare online fino a 3 ore al giorno, il 20% da 3 a 5 ore. I motivi di accesso sono guardare video, ascoltare musica o ricercare informazioni; i dati riferiti dalle madri sono coerenti con quanto riferito dai figli. Il 40% dei ragazzi dichiara di spegnere il telefono durante la notte mentre ne è convinto addirittura il 53% delle madri. Sia la maggior parte dei figli che delle madri ritiene utile internet, ma solo il 28% dei figli lo ritiene pericoloso, contro oltre il 50% delle madri. Il 40,5% degli studenti ha riferito che Internet è “abbastanza importante” nella loro vita, secondo il 30,5% è “molto importante” e solo il 3,6% ha detto che non è “per niente importante”. Solo il 63% del campione ha i genitori fra i contatti del proprio profilo social.
Gli studenti in provincia di Genova e nel Levante
Sono oltre 6mila - in tutta la provincia di Genova - gli studenti di terza media, target anagrafico a cui si è rivolto questo studio, la metà circa del totale ligure. 10 gli istituti coinvolti in tale provincia, per un totale di 38 classi. Lo studio stima dunque, in conclusione, che circa mille studenti siano stati molestati o comunque infastiditi in qualche modo da adulti in rete, il che - beninteso, sempre con grande approssimazione - corrisponderebbe a circa 500 nell'area di Genova e provincia di Levante. E, si ricorda, questo numero è limitato alle terze medie e può essere sommariamente moltiplicato per gli altri due anni di secondarie di primo grado (sebbene sia plausibile che le differenze di abitudini in rete fra ragazzi di terza media - cioè attorno ai 13 anni - e ragazzi di prima - cioè attorno agli 11 - possano essere abbastanza differenti da ridurre l'esposizione al rischio di questi ultimi).