Morte per overdose di Adele, l'amico imputato sceglie il rito abbreviato
La difesa di Gabriele Rigotti opta per il giudizio che, in caso di condanna, garantirà uno sconto di pena; Sergio Bernardin a processo tradizionale il 9 gennaio
Gabriele Rigotti, l'amico di Adele De Vincenzi nella cui abitazione si era consumata la droga che avrebbe poi causato la morte della giovane, andrà a processo con rito abbreviato.
Rigotti, in caso di condanna, avrà una riduzione della pena di un terzo
Cambio di strategia difensiva per uno dei due ragazzi rinviati a giudizio per la morte della giovane chiavarese Adele De Vincenzi, avvenuta lo scorso luglio in seguito a un'overdose di mdma: Gabriele Rigotti, 19 anni, nella cui casa di Albaro a Genova era avvenuto il consumo di droga, avrebbe optato per il rito abbreviato, riporta il Secolo XIX di stamane. Non affronterà dunque il processo assieme all'allora fidanzato di Adele, il 21enne Sergio Bernardin di Uscio, la cui udienza prenderà il via il 9 gennaio prossimo.
Entrambi debbono rispondere della morte della giovane 16enne sia per aver procurato la droga che ne ha causato il malore fatale sia per - fatto forse persino più grave - non aver chiamato i soccorsi quando la ragazza si era sentita male e si era accasciata al suolo in strada. Ora, con il rito abbreviato, Rigotti in caso di condanna vedrebbe la propria pena ridursi di un terzo: rito che prevede una più rapida procedura dibattimentale, sugli elementi emersi dalle indagini e senza i lunghi contraddittori dei processi tradizionali, il che, spesso, sottintende dunque una sorta di "ammissione di colpa" della parte sotto accusa. Da qui lo sconto di pena in caso di condanna.