chiavari

Morte Repetto, la sorella Rita dopo le motivazioni della Cassazione: "Sono indignata"

La donna, fondatrice dell'associaizone La Pulce nell'Orecchio contro le psicosette, commenta quanto emerso dalla sentenza

Morte Repetto, la sorella Rita dopo le motivazioni della Cassazione: "Sono indignata"
Pubblicato:

"Ancora una volta, si colpevolizzano le vittime. Esprimo, con sdegno e incredulità, la mia profonda indignazione per quanto emerso nelle motivazioni della Corte di Cassazione riguardo al caso di mia sorella. Ancora una volta, l’Italia dimostra di non voler riconoscere le dinamiche della manipolazione mentale, arrivando addirittura a ribaltare il senso delle perizie tecniche per assolvere chi ha abusato della sua vulnerabilità". A parlare è Rita Repetto, sorella di Roberta Repetto, la chiavarese agente immobiliare morta nel 2020 a 40 anni, uccisa dalle metastasi di un tumore dopo l'asportazione di un neo sul tavolo di una cucina al Centro Anidra di Stibiveri (Borzonasca), dopo aver letto le motivazioni espresse dalla Cassazione.

"I periti del Tribunale hanno chiaramente evidenziato che mia sorella è stata vittima di tecniche subdole di manipolazione psicologica - continua Rita - oppure, i magistrati hanno scelto di ignorarle, dando ragione alla Corte d’Appello, che ha deciso di rivederle per giustificare una narrativa inaccettabile: la colpa è della vittima.

Il messaggio è chiaro: chi è fragile, chi cade nelle mani di manipolatori senza scrupoli, 'se l’è cercata'.
Questa sentenza è l’ennesima conferma di un sistema giudiziario che, anziché proteggere le vittime, le abbandona e le colpevolizza. È una vergogna che non possiamo accettare".

Il 22 febbraio 2023 Rita ha costituito ufficialmente l'associazione "La Pulce nell'Orecchio" in memoria della sorella: la realtà è nata con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sui pericoli delle sette criminali, su chi si avvale della manipolazione mentale, approfittando della difficoltà psicologica o della fragilità anche momentanea delle persone, per affermare una posizione di potere e perseguire illeciti vantaggi economici o sessuali.

"Non smetterò di denunciare questa ingiustizia, affinché nessun’altra persona venga lasciata sola davanti a chi sfrutta la vulnerabilità altrui per i propri scopi - conclude Rita -. L’Italia deve svegliarsi e riconoscere che la manipolazione mentale è una realtà devastante. Finché la giustizia continuerà a chiudere gli occhi, continueremo a vedere vittime abbandonate e carnefici impuniti".

Commenti
Lara

La manipolazione mentale è un reato, in particolare verso persone che per vari motivi diversi non sono in grado di potersi difendere con efficacia.

mario

la penso come la sorella della povera vittima. se una persona è in un periodo di debolezza,di fragilità si può approfittarne manipolandola? credo che non sia giusto.

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali