il commosso ricordo

Morto il pescatore-capo treno Adriano Solari: il commosso addio dell'amico pescatore Umberto Righi

In coma da settimane dopo aver contratto un virus durante il ricovero per curare un tumore benigno

Morto il pescatore-capo treno Adriano Solari: il commosso addio dell'amico pescatore Umberto Righi
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Lutto nel mondo della pesca e della caccia chiavarese per la morte a 71 anni di Adriano Solari, guardia pesca e guardia caccia volontario e storico capotreno delle Ferrovie. Il pluricampione di pesca, storico punto di riferimento della Fima Chiavari, è mancato al San Martino di Genova dopo settimane di coma. Un virus, contratto a quanto pare in ospedale mentre curava un tumore benigno, non gli ha lasciato scampo. Lo ricorda in un'appassionante lettera l'amico e collega pescatore Umberto Righi a nome della Fima di Chiavari

Umberto Righi: "Adri’, riposa in pace!"

Un triste Venerdì 12 novembre 2021, ti sei spento caro amico Adriano Solari, nel reparto di rianimazione del S.Martino a Genova, dopo settimane di coma per un brutto virus contratto proprio in ospedale, mentre facevi una serie di trattamenti di chemio per fermare un tumore ai polmoni.

Un tumore di natura benigna, per cui curabile, trovato durante una serie di esami nel mese di agosto, da qui la scelta di ricoverarti nel reparto oncologico per ulteriori accertamenti e trattamenti.

Il corpo indebolito dalla terapia anti tumorale e senza difese immunitarie si è infettato con un virus che in pochi giorni ti ha avvelenato il sangue, obbligando i medici al coma farmacologico, e consentire un particolare trattamento di dialisi per ripulire il sangue e ripristinarne i valori con prolungate trasfusioni.

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Ma qualcosa, durante la lunga trasfusione, è andato storto, e i vari tentativi per svegliarti, non hanno dato esito, attaccato alla macchina non davi segnali di vita, anche se la tac mostrava una minima attività celebrale.

Tutti noi eravamo speranzosi che ritornassi cosciente, battagliero e pieno di energia. Le notizie le avevamo dalla tua compagna Lilly, che non perdeva occasione per starti vicino, anche se le visite in quel reparto e per le restrizioni Covid erano molto limitate. Nessuno di noi voleva accettare la realtà e ancor di meno perderti per sempre. Ma probabilmente il destino per te era scritto e inutili sono stati gli sforzi per tenerti in vita.

Difficile accettare e ancor meno immaginare che potessi morire a soli 71 anni. Pieno di vita, di energia, vispo e dinamico come un giovanotto, anzi penso ancora più allenato di tanti ragazzi d’oggi. Era impossibile starti dietro quando ti inerpicavi per i sentieri e nei boschi. La tua vita passata nella natura, nei monti, a caccia, a pesca e nelle tante giornate dedicate alla vigilanza ambientale, ittica e venatoria, ti hanno tenuto allenato, scattante, forte, e dinamico.

La caccia è sempre stata la tua passione, che praticavi con la tua compagna di vita, la “bionda” Lilly, eravate specializzati in quella del cinghiale e della lepre, talmente affiatati e preparati tecnicamente sino ad allevare una particolare razza di cani selezionati per fare le gare a livello nazionale.

Oltre alla caccia, la pesca alla trota e le gare avevano avuto un importante passaggio nella vita, pluri titolato campione provinciale con i colori della FIMA Chiavari, negli anni d’oro della pesca agonistica ligure (1984-86) per poi passare alla mosca vincendo diverse manifestazioni nazionali con il team FIMA. Pensate che in quegli anni per arrivare ad essere schierato in squadra, dovevi fare le selezioni sociali e i provinciali avevano le serie 1°, 2°, 3° serie, per cui una gara con 200 persone era cosa normale, e tutte le domeniche. Lui era nella prima serie, un vero talento ed adattabilità in tutte le situazioni, aveva “il senso dell’acqua” sapeva dove trovare il pesce a colpo d’occhio, rapido come un falco e micidiale. Di non aver perso lo smalto, lo avevi dimostrato lo scorso anno a pesca di “tinche” con la tecnica Feeder, in coppia con la Lilly, avevate vinto il Trofeo Garbolino di categoria, mettendo dietro molti atleti più allenati di te, ma nella pesca oltre all’abilità ci vuole “intuito”, e pur non facendo più gare da anni, quello non si perde, e poi la vicinanza alla FIMA è sempre stata viva tanto che la tessera sociale rinnovata la mostravi spesse volte.

Guardia volontaria e capotreno in pensione

Ma nella vita eri anche “guardia volontaria”, un grande senso di rispetto delle regole, dei principi, del resto in ferrovia facevi il Capo treno/controllore, e andato in pensione era logico continuare a combattere gli illeciti prendendo il decreto di guardia giurata volontaria ambientale-ittica-venatoria. Infatti la tua “professionalità” ti ha portato a maturare varie specializzazioni. Nella Venatoria per la Federcaccia sei stato nominato anche Agente scelto con mansione di Selettore, ricevendo incarichi di servizio molto particolari (vedi per esempio abbattimento cormorani), operando in coppia con la Polizia Provinciale o pure autonomamente con mandato esecutivo, avevi anche la mansione del recupero degli animali selvatici feriti. Con la FIPSAS invece, praticamente operavi a tempo pieno, giorno e notte, ogni valle anche la più sperduta non aveva segreti, bazzicavi in tutto il Tigullio, in val d’Aveto e in val Trebbia, in coppia fissa con la “bionda Lilly”, l’inseparabile compagna di vita, osservavi con il binocolo gli atteggiamenti, i movimenti, del pescatore e quando partivi significava che avevi visto delle irregolarità, segno di grande professionalità. Con la FIPSAS facevi il controllo ambientale nelle aree demaniali del Parco dell’Aveto, come di molti consorzi comunali per la raccolta funghi. Camminare nei boschi e nei sentieri ti è sempre piaciuto; in contatto radio con il collega andavi a snidare i cercatori anche ad ore di cammino dalle macchine, e posso garantire, visto che spesso ero in servizio con te, che sapevi fare benissimo il tuo lavoro, tanto che ti avevo soprannominato “segugio”. Molti ti hanno reso la giornata difficile e faticosa, ma li hai sempre trovati, a costo di far venire notte…..

Ora resterai nei nostri cuori, nei ricordi, nella storia della tua e nostra vita. Non potremo mai dimenticarti, eri troppo importante e significativo per le nostre attività quotidiane. Dovremo forzatamente girare pagina, i problemi e la frenesia della vita moderna ci obbligherà ad organizzarci comunque senza di te al nostro fianco, ma tu veglierai su di noi, sempre per l’infinità…………… Ciao, Adriano riposa in pace.

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