Risse nella movida sammargheritese: non si fermano le indagini delle Forze dell’Ordine. I Carabinieri della Stazione di Santa Margherita Ligure, alle prime luci dell’alba, hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Genova su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 giovani dimoranti nel Tigullio.
Movida e risse a Santa Margherita, scattano gli arresti
Per due di loro, B.K. cl. 1994 e G.M. cl. 1997, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari mentre per i restanti quattro, di età comprese fra i 20 ed i 23 anni, il Giudice ha disposto la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Stazione Carabinieri. Altri tre coetanei sono stati denunciati a piede libero per favoreggiamento. I reati contestati sono rissa, porto abusivo di armi, lesioni, guida in stato d’ebbrezza ed evasione.
I fatti oggetto di indagine risalgono alla rissa avvenuta a Santa Margherita Ligure lo scorso 6 giugno, nel corso della quale ci fu anche il tentativo di investimento di un giovane. I militari dell’Arma, in poche settimane, hanno ricostruito minuziosamente i fatti, il movente e le fasi che hanno visto coinvolti due schieramenti di giovani del levante ligure.
La vicenda nasce quando C.S., un altro degli indagati, inosservante degli arresti domiciliari a cui era sottoposto a Chiavari per reati in materia di stupefacenti, decide di raggiungere Santa Margherita Ligure unitamente a B.K. (proprietario dell’auto) e ad un terzo soggetto. Motivo dello spostamento risiedeva nel fatto che la ragazza con cui si frequentava lo aveva informato che sarebbe uscita con alcuni amici. Giunto in uno dei locali della movida sammargheritese il giovane, preso da un raptus di gelosia, ha iniziato ad inveire contro la ragazza ed i suoi amici. La discussione, degenerata in piccole schermaglie sedate dall’intervento di un addetto alla sicurezza del locale, è proseguita all’esterno nella zona pedonale, attirando l’attenzione di altri giovani. Fra loro G.M., che sferrava un pugno a B.K.; quest’ultimo, dopo essersi ripreso, si allontanava minacciando i contendenti di tornare armato di pistola, salvo poi ripresentarsi poco dopo sul luogo della rissa brandendo un guinzaglio metallico.
Nelle fasi successive la rissa degenerava ulteriormente sino al punto che B.K., alla guida della propria vettura, partiva a forte velocità mentre i contendenti sferravano calci alle portiere del mezzo. In quel frangente, il giovane ha puntato un coetaneo con l’obiettivo di investirlo; il ragazzo, assolutamente estraneo ai fatti e “colpevole” di essere transitato in quel posto nel momento sbagliato e di aver provato a calmare gli animi, si è salvato unicamente grazie ai suoi riflessi pronti e reattivi.
Dopo aver recuperato i due amici, i tre si sono recati all’ospedale di Lavagna per farsi refertare le lesioni subite. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, giunti sul posto, hanno diramato le ricerche dell’autovettura, individuata poco dopo dai Carabinieri di Sestri Levante. Questi ultimi, congiuntamente ai colleghi di Chiavari, hanno identificato quale componente del trio C.S., nel frattempo rincasato. Alcuni giorni dopo, grazie ai riscontri investigativi, C.S. è stato nuovamente tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Genova Marassi.
Le indagini, grazie all’acquisizione dei filmati diffusi sui social, delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza comunali e privati ed ai riscontri incrociati fra le numerose testimonianze raccolte, hanno permesso di identificare la quasi totalità dei partecipanti alla rissa.
L’indagine odierna fa da corollario all’attività di prevenzione e repressione dei reati connessi alla movida, costantemente svolta dall’Arma dei Carabinieri di Genova sull’intero territorio provinciale, nei punti di principale aggregazione giovanile e turistica. Con solo riferimento al territorio di Santa Margherita Ligure, i Carabinieri hanno deferito da inizio giugno 27 persone per guida in stato d’ebbrezza ed elevato sanzioni amministrative a giovani, titolari di locali e discoteche del levante ligure per violazioni delle disposizioni sia in materia di Covid 19 che delle ordinanze sindacali in tema di decoro urbano.