Lavagna

Mozione antifascista, Mangiante: "Bocciata da Officina Lavagnese, non da noi"

Il sindaco non comprende l'opposizione di Pittau e Stefani alla modifica proposta dal consigliere Romanengo che proponeva di contrastare ogni forma di violenza, allargando il contenuto della mozione da loro presentata

Mozione antifascista, Mangiante: "Bocciata da Officina Lavagnese, non da noi"
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Ieri pomeriggio si è svolto il consiglio comunale di Lavagna. Nel corso della seduta è stata approvata a grande maggioranza, tutti a favore e solo due astenuti, la mozione presentata da 100% Lavagna per esprimere totale contrarietà all’inizio dei lavori della cosiddetta diga Perfigli.

Il sindaco non comprende l'opposizione di Pittau e Stefani alla modifica proposta dal consigliere Romanengo che proponeva di contrastare ogni forma di violenza, allargando il contenuto della mozione da loro presentata

Nel corso della seduta discussa anche una mozione da parte di Officina Lavagnese sulle misure per contrastare nuove forme di fascismo. «La nostra storia – commenta il sindaco Gian Alberto Mangiante - è tristemente contraddistinta da aberranti forme di violenza e di regimi totalitari caratterizzati da dure e vili forme di repressione, oppressione e dispotismo. Ecco perché – conclude il primo cittadino - non si comprende l'opposizione di Officina Lavagnese alla modifica proposta dal consigliere Carlo Romanengo che proponeva di contrastare ogni forma di violenza, allargando il contenuto della mozione da loro presentata».

Officina Lavagnese aveva precedentemente affermato: "La mozione riguardava “L’ Adozione di misure per contrastare le nuove forme di fascismo” e nasceva da quanto avvenuto di recente a Savona,  in cui un ventiduenne di ultradestra è stato arrestato per i suoi propositi di stragi addirittura anche nelle scuole, e da quanto accaduto il 27 gennaio 2021 in Comune a Cogoleto, dove alcuni consiglieri di minoranza hanno espresso il loro voto sul bilancio utilizzando il saluto fascista, offesa intollerabile alla Memoria di questo Paese, alle vittime della lotta di Resistenza e dello sterminio nazista nei campi di concentramento, che proprio il 27 Gennaio l’Italia ricorda nel Giorno della Memoria. Ritenendo doveroso coltivare la Memoria, non abbassare mai la guardia e restare vigili e rigorosi contro i continui rigurgiti fascisti che prendono campo nel nostro paese , Officina Lavagnese ha ricordato quanto indicato dalle leggi Scelba, N. 645 del 1952 e  Mancino, N. 205 del 1993, contro la ricostituzione del partito fascista e contro tutti i suoi atti. Si sono ricordati i misfatti di questo regime, la Shoah di cui la piccola Nella Attias è stata vittima dopo esser passata nel campo di concentramento 52 di Coreglia Ligure, e la considerazione particolarmente regressiva della Donna, una fattrice assoggettata al marito, in grado di favorire l’espansione demografica per facilitare così i progetti politici del “Duce”. Un paragone utile del significato di fascismo é proposto  dal ricordo di una data, di un anno particolare, il 1938: il 18 febbraio 1938 in Francia la legge autorizzava le donne a iscriversi all’università senza l’autorizzazione del marito, grazie ad una proposta del Front Populaire. In Italia, invece lo stesso anno è ricordato come quello in cui sono state promulgate le leggi razziali. Alla luce di tutto ciò, Officina Lavagnese ha proposto i seguenti punti: esprimere solidarietà al Sindaco di Cogoleto e condannare il vile gesto dei tre consiglieri, che hanno dimostrato la loro totale incapacità di partecipare alla vita democratica, insultando la nostra Costituzione repubblicana. Far sì che sia data la più ampia diffusione e possibilità di firma alla proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista, denominata “Legge Antifascista Stazzema”, dal nome della città della Versilia, segnata da una delle più tragiche stragi di civili messe in atto dai nazifascisti nell’agosto del 1944, il cui Sindaco è presidente del comitato promotore. La maggioranza ha proposto emendamenti alla mozione ma questa sarebbe stata stravolta completamente in quanto già l’oggetto sarebbe diventato “ Adozione di misure per contrastare ogni tipo di sistema totalitario o di prevaricazione sociale”, non tenendo assolutamente conto di quanto avvenuto  con i fatti citati e proponendo  in modo confuso  totalitarismi generici. I colleghi della minoranza hanno votato per  la mozione presentata. Siamo veramente dispiaciuti che la maggioranza lavagnese non abbia mostrato la dovuta sensibilità. Consolati solo dal fatto che all’altra sponda dell’Entella due giovani ragazze siano state proprio giorni scorsi testimoni attente di quanto in passato è successo alla piccola Nella Attias!"

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