Muretti a secco patrimonio dell'umanità

Stefano Mai dopo la decisione dell'Unesco: un riconoscimento meritato

Muretti a secco patrimonio dell'umanità
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"Esprimo una grande soddisfazione per la decisione dell'Unesco di riconoscere e premiare la straordinaria bellezza dei paesaggi terrazzati, dichiarando patrimonio dell'umanità i muretti a secco. Un riconoscimento meritato, che dimostra come i valori dell'agricoltura siano riconosciuti come parte integrante del patrimonio culturale dei popoli, e conferma quanto questo comparto sia fondamentale per il nostro Paese".  Lo ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura Stefano Mai, in merito alla decisione dell'Unesco di iscrivere "L'arte dei muretti a secco" nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità.

Un patrimonio da tutelare

"Questo complesso sistema di opere d'arte e canali di irrigazioni - continua l'assessore Stefano Mai - ha trasformato il paesaggio ligure, permettendo all'uomo di coltivare la nostra regione con produzioni di pregio. Un patrimonio che dobbiamo tutelare. Grazie ai fondi del Psr - piano di sviluppo rurale 2014-2020, dal 2015 a oggi abbiamo finanziato oltre 100 km² di muretti a secco. Cercheremo di recuperare ulteriori risorse lavorando fin da ora alla stesura del Psr 2021-2027, al suo piano finanziario e quindi all'individuazione di risorse congrue affinché non si perdano questi capolavori, che consentono ancora la coltivazione delle nostre "fasce". La valenza dei nostri muretti a secco, non è solo quella di rendere coltivabili i nostri territori, ma anche di regalarci paesaggi mozzafiato e soprattutto di contrastare il dissesto idrogeologico. Le politiche che stiamo mettendo in campo per cercare di recuperare i terreni abbandonati vanno anche in quella direzione, tuttavia spesso si scontrano con dure realtà come quella della proliferazione incontrollata degli ungulati, spesso causa di distruzione di questi. Auspichiamo, quindi, che il riconoscimento dei muretti a secco come patrimonio dell'umanità dell'Unesco, ci aiuti ad attivare politiche territoriali più tutelanti e incisive".

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