Il Cold case di Chiavari

Nada Cella, pronto il ricorso del pm Dotto

La rabbia della criminologa Delfino: "Imbarazzante leggere le motivazioni della sentenza"

Nada Cella, pronto il ricorso del pm Dotto
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Dopo le motivazioni della sentenza Nada Cella, è pronto  il ricorso alla Corte di Appello da parte del pm Gabriella Dotto. Nelle motivazioni del giudice Maria Angela Nutini ci sono diverse "sviste importanti", l'indagine quindi non si ferma.

Il magistrato chiederà il processo per la presunta assassina di Nada, Annalucia Cecere e per altri due indagati, il commercialista datore di lavoro della vittima, Marco Soracco e la madre Marisa Bacchioni, che avrebbero favorito la donna affermando di conoscerla solo in modo superficiale.

La rabbia della criminologa Delfino

"E’ stato imbarazzante leggere le motivazioni della sentenza Nada Cella": sono dure le parole utilizzate sulla sua pagina Facebook dalla criminologa Antonella Pesce Delfino che ha fatto riaprire l'indagine di Nada Cella con la sentenza, un mese fa, del proscioglimento dell'unica indagata per omicidio Annalucia Cecere e dei due indagati per favoreggiamento e false dichiarazioni, Marco Soracco e la madre Marisa Bacchioni.

"Come si possono addurre colpe gravissime all’indagato e non prendersi poi la responsabilità di un processo? - ha continuato la Delfino -. Come si può prosciogliere l’indagata sulla base di un Dna cercato e non trovato dopo tre decenni? Come si può presumere che l’alibi sia stato verificato nel 1996 se nulla è agli atti?

Nessuno ha mai voluto un colpevole a tutti costi. Piuttosto si è sempre cercato di arrivare ad un contraddittorio che sarebbe stata l’occasione per mettere a confronto tra loro i tre indagati che, fino ad oggi, si sono presi beffe di tutti, in primis della magistratura, dimostrando che si può omettere, mentire e rifiutarsi di dare spiegazioni senza inciampare in alcun capo di imputazione.

Sarebbe giusto che qualcuno si prendesse per una volta la responsabilità di avvertire i familiari delle vittime di non aspettare più, di farsene una ragione perché per loro lo Stato non ci sarà.
Bisogna abituarsi a non aver fiducia nella giustizia da piccoli perché da grandi si fa fatica".

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