'Ndrangheta a Lavagna, domani nuova udienza in Tribunale a Genova

Inchiesta I Conti di Lavagna: la Regione Liguria si è costituita parte civile

'Ndrangheta a Lavagna, domani nuova udienza in Tribunale a Genova
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Domani, mercoledì 27 settembre, nel Tribunale di Genova nuova tappa del processo sulla 'ndrangheta a Lavagna nell'ambito dell'inchiesta "I Conti di Lavagna".

Coinvolte 22 persone a vario titolo

Il dibattito sull’inchiesta “I Conti di Lavagna” che ha fatto luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Comune e in città è iniziato mercoledì 13 settembre in Tribunale a Genova. Nel processo vede coinvolte, a vario titolo, 22 persone.
In aula il 13 settembre erano presenti il pm Alberto Lari (nella foto) e gli avvocati difensori. Tra gli imputati presenti, i fratelli Rodà. Il neo procuratore di Imperia ha richiesto la trascrizione delle intercettazioni ambientali relative ai due procedimenti aperti su Lavagna. Inoltre Lari ha chiesto la produzione di due perizie redatte nell’ambito di due diversi processi di mafia in Liguria e ha depositato una copiosa documentazione. Dopodiché le parti civili e i difensori hanno formulato le proprie richieste, facendo riferimento alla lista testi già depositata. Alcuni legali hanno chiesto un termine per esaminare la documentazione prodotta dal pm e si sono opposti all’utilizzo delle perizie provenienti da altri procedimenti.

Il collegio si è riservato di decidere e ha rinviato il processo, appunto, a mercoledì 27 settembre.

A luglio condannato Antonio Rodà

Nell’ambito dell’inchiesta “I Conti di Lavagna”, lo scorso luglio era stata emessa la prima condanna, con rito abbreviato: il giudice per l’udienza preliminare Nicoletta Bolelli aveva condannato a 14 anni e 8 mesi Antonio Rodà, uno dei presunti boss del levante.

L'indagine nel 2016 ha portato l'arresto dell'ex  sindaco Pino Sanguineti e dell'ex parlamentare Gabriella Mondello, oltre a presunti boss

L’indagine della squadra mobile di Genova e dello Sco, coordinata dal sostituto procuratore Lari, aveva portato all’arresto, nel giugno del 2016, dell’ex sindaco di Lavagna Pino Sanguineti, dell’ex parlamentare Gabriella Mondello e dei presunti boss del clan Casile-Rodà di Condofuri, Paolo, Antonio e Francesco Nucera e Francesco Antonio e Antonio Rodà. Secondo l’accusa, Mondello avrebbe fatto ottenere l’appoggio elettorale all’ex primo cittadino Sanguineti dai presunti boss di Lavagna in cambio di favori per la gestione dei rifiuti e per gli ombrellonai abusivi del lungomare cittadino.

La Regione Liguria parte civile nel processo

La Regione Liguria, intanto, si è costituita parte civile nel processo. Una modifica della legge regionale, voluta dalla giunta del governatore Giovanni Toti, prevede ora l’obbligatorietà della costituzione per l’istituzione nei processi per associazione mafiosa.

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