Nell’entroterra arriva la sperimentazione del 5G

120 Comuni indicati, tra questi anche Rezzoaglio e San Colombano Certenoli

Nell’entroterra arriva la sperimentazione del 5G

Il sindaco di Genova Marco Bucci ha presentato l’accordo con Fastweb per lo sviluppo di un piano infrastrutturale

“Il 5G rappresenta il futuro e vogliamo che Genova non solo recuperi il tempo perso ma che possa trainare il futuro e essere una delle prime città in Italia a averlo” commenta il primo cittadino

Territorio in costante connessione

Il nuovo piano infrastrutturale porterà a 600 gli hot spot utilizzati per il wifi condiviso tra i clienti dell’azienda e che permetterà al Comune di Genova di implementare la sperimentazione dell’internet of things per gestire grandi dati.

“Milano lo ha già annunciato e Genova vuole farlo – ha detto Bucci la settimana scorsa-, spero di poter annunciare che Genova si lancia sul 5G. Sarà il salto di qualità”.

Ma intanto la sperimentazione partirà probabilmente da San Colombano e da Rezzoaglio. Sono elencati e indicati in una delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni i 120 Comuni italiani che saranno i primi a sperimentare il 5G, questa tecnologia di nuova generazione intorno alla quale stanno sorgendo innumerevoli preoccupazioni riguardanti l’esposizione della popolazione all’elettrosmog. Eppure nonostante le preoccupazioni e le perplessità, il 5G ha riscosso numerosissimi consensi perché la trasformazione digitale si stima porterà 900 miliardi di crescita in Europa e 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro. Allora perché i cittadini cominciano a preoccuparsi? Le lamentele, come spesso succede, sono partite da facebook. Nel mirino l’esposizione massiccia della popolazione a livelli di elettrosmog, perché le mini-antenne dovrebbero essere collocate ovunque, per far funzionare il 5G correttamente (ricordiamo che è la tecnologia in grado di far girare una macchina senza autista,quindi non può avere “buchi” di sistema).

“Il 5G viaggia su frequenze altissime, mai usate finora, fino a 27,5 GHz mentre con il 4G si arriva al massimo a 2,6 GHz, quindi un’energia 11 volte superiore”, spiegano gli esperti.

Qualcuno comincia a documentarsi direttamente leggendo la delibera, altri condividendo gli articoli di giornale che si schierano contro l’esposizione continua delle antenne, altri ancora propongono una riunione con la cittadinanza. A puntare il dito contro le antenne sono Pierluigi Biagioni – Verdi Liguria area Tigullio e Angelo Spanò co-portavoce metropolitano Verdi Liguria:

“Quando parecchi anni or sono parlammo di un depuratore comprensoriale in Valfontanabuona e ci sentimmo dire dalle autorità locali che non volevano le deiezioni altrui nel loro territorio, ovvero non volevano la “puzza”! Ora il discorso non è più accentrato sull’odore, ma su qualcosa di più subdolo, perché non passa dal naso ma direttamente dal cervello, subdolamente e silenzioso creando probabile cancro da onde elettromagnetiche!”.