Coronavirus

Nessun rinvio, a mezzanotte scatta la zona arancione in Liguria

Toti: "Atteggiamento punitivo da parte del Governo, sbilanciamento fra salute ed economia: cominciamo male". Tosi: "Lo sanno i ristoratori che Toti sapeva già da giovedì, ma non ha fatto o detto nulla?"

Nessun rinvio, a mezzanotte scatta la zona arancione in Liguria
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Nessun rinvio per l'entrata in vigore - come previsto - della zona arancione per rischio Covid in Liguria: scatterà dunque alla mezzanotte.

Nessun rinvio, a mezzanotte scatta la zona arancione in Liguria

Una decisione abbastanza scontata, visto che certo l'istanza con cui la Regione Liguria aveva richiesto di ritardare di un giorno - o anche meno, quanto sarebbe bastato per far lavorare a pranzo i ristoratori con le prenotazioni di San Valentino - aveva piuttosto poco di formale. C'è anche da dire, del resto, che probabilmente in ogni caso ormai il dado era tratto: con così poco preavviso, gran parte dei potenziali clienti difficilmente non avrebbero disdetto le prenotazioni. Per di più, sebbene sia per lo più l'estremo ponente ligure, per il cui solo caso Toti non chiedeva proroghe, ad aver in buona parte fatto sforare l'Rt regionale oltre quota 1, a maggior ragione avrebbe potuto apparire a dir poco contro-intuitivo ritardare l'entrata in vigore di una misura di sicurezza allo scopo di garantire proprio una di quelle attività considerate a più alto rischio di diffusione del contagio.

Inutile dire che, ad ogni modo, Toti non l'abbia presa bene: "Cominciamo male, caro Governo". Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità apre il suo commento alla decisione contraria (o, meglio, al fatto di essere stato, fattualmente, ignorato, dato che non sono arrivate risposte formali di diniego). "Quello che mi preoccupa - afferma il governatore - è che si tratta del primo atto ufficiale del Governo Draghi, un Governo da cui tutti ci aspettiamo qualcosa di più e di meglio del precedente per quanto riguarda l’attenzione al mondo delle imprese. Se la prima impressione è quella che conta, questa non è una buona impressione".

Fatto sta, ha spiegato Toti, che alle 19 è stata pubblicata in Gazzetta l'ordinanza che formalizza l'ordinanza di entrata in fascia arancione per Liguria, Toscana e provincia di Bolzano. L'atto, insomma, che ufficializzando il tutto implicitamente corrisponde al diniego della proroga richiesta. Toti afferma anche che "siccome questo è l’atto formale che rende operativa quell’ordinanza, forse si poteva fare un po’ prima, per dare almeno un quadro di certezza". Di nuovo, però, va anche detto che la Regione stessa ha inviato l'istanza in cui chiedeva un posticipo solo poche ore prima, attorno all'ora di pranzo di oggi: da una parte e dall'altra, insomma, tutto è servito - volente o nolente - solo ad allungare l'incertezza per gli imprenditori.

Su questo, per altro, interviene ancora Fabio Tosi, consigliere M5S, che non risparmia le stilettate: "Toti come al solito si arrampica sugli specchi: aveva la possibilità di dare un segnale al Cts già da martedì, invece ha preferito non compiere una scelta scomoda. Lo sanno i ristoratori della Liguria che il presidente aveva avuto sentore del rischio zona arancione già dal primo pomeriggio di giovedì? Lo sa il presidente di Regione che i prodotti freschi e deperibili vengono acquistati il venerdì dai ristoratori che pianificano così il fine settimana? No, così... per capire. Dunque, non solo siamo vittime di un grave ritardo decisionale, ma anche - come sottolineato pure da Confesercenti nella sua nota odierna - di una confusa gestione della comunicazione da parte della Regione”.

"Il nostro appello a rimandare solo di qualche ora l’entrata in vigore per consentire ai ristoratori di poter svolgere almeno il pranzo di San Valentino, con molte prenotazioni già prese, è stato respinto. Onestamente ritengo che questo rifiuto segni un grave sbilanciamento dell’equilibrio tra salute ed economia. Un piccolo gesto per una categoria già duramente colpita non avrebbe, in poche ore, aggravato la situazione epidemiologica, tanto più che i dati sono in miglioramento, gli ospedali sotto il livello di guardia e la maggior parte del territorio regionale resta al di sotto dei limiti previsti", insiste però Toti, con una frase, quello "sbilanciamento fra salute ed economia" destinata per l'ennesima volta a far discutere.

"Spero che la discontinuità verso un atteggiamento punitivo al limite dell’ideologia sia solo legato al breve tempo decorso dall’insediamento. E credo che, come me, se lo augurino anche migliaia di attività a cui sono state negate poche ore di lavoro in più", conclude, senza mezze parole, infine Toti, per il quale la misura volta al contenimento del contagio da Covid-19 è vista come una "punizione".

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