"Non date da mangiare agli uccelli, rischiano la morte"

L'appello della Lipu

"Non date da mangiare agli uccelli, rischiano la morte"
Pubblicato:
Aggiornato:

«Dare da mangiare agli uccelli per loro può essere fatale, non fatelo»: l’appello della Lipu si rinnova con l'inizio dell'autunno. «Cibi giusti per la sua dieta consentono vigorìa e salute, viceversa cibi malsani possono portare anche a patologie».

Migliaia di uccelli muoiono ogni anno a causa di malattie provocate da chi non sa che questa amata attività può essere mortale

 

E’ il caso del pane e di tutti i prodotti da forno, somministrati agli uccelli, soprattutto acquatici. «Per molte persone dar da mangiare agli uccelli presso parchi, laghetti o lungo il fiume è un caro ricordo d’infanzia - ricorda Federica Bisanti, referente Lipu per il Tigullio - e spesso cercano di ricrearlo amorevolmente per i loro figli e nipoti. Tragicamente, però, migliaia di uccelli muoiono ogni anno a causa di malattie provocate da chi non sa che questa amata attività può essere mortale».

Tutti i prodotti da forno, dolci o salati, provocano malattie intestinali e deformazioni ossee per via della presenza del lievito, ricorda la Lipu: «La dissenteria è il primo sintomo che, protratto nel tempo, porta a indebolimento e attacchi parassitari, quindi alla morte. Ne sono vittime soprattutto i passeriformi, ai quali bastano poche briciole di pane per farli ammalare. Mentre le ossa vengono colpite da quella patologia detta “ad ali d’angelo”, una deformazione dell’ultima articolazione di una o entrambi le ali che si piegano in modo innaturale verso l’esterno, anziché rimanere distese lungo il corpo. Questa deformazione impedisce il volo all’animale che non può più migrare, né sfuggire ai pericoli. Poiché gli uccelli crescono molto più rapidamente degli esseri umani, ogni giorno dell’alimentazione ha un effetto diretto sullo sviluppo; anche solo un paio di giorni di nutrimento improprio può causare danni irreparabili».

Conseguenze gravi per gli animali

E ancora: «Gli studi dimostrano che nutrire gli uccelli acquatici con pane e derivati può accelerarne la crescita, facendo sì che l’ala si sviluppi troppo in fretta per poter essere supportata adeguatamente dall’osso. Particolarmente colpiti gli uccelli acquatici, anatre, oche, cigni, che restano vittime dei predatori o delle piene del fiume. Questa deformazione delle ali è stata per tanto tempo erroneamente interpretata come il risultato di un maltrattamento verso l’animale, come il taglio delle ali, quando, invece, i veterinari esperti in fauna selvatica hanno diagnosticato questa patologia deformante dovuta a un’alimentazione a base di pane. Per gli individui giovani è stato sperimentato un tipo di cura, ma senza riuscire a ottenere un pieno recupero dell’uso delle ali, mentre per gli animali già adulti, questa patologia è una sentenza di morte».

I consigli della Lipu

La Lipu raccomanda, quindi, di soffermarsi a guardare gli animali nei laghetti e nei corsi d’acqua cittadini, apprezzandone la simpatia e osservandone il comportamento, ma senza dar loro nulla da mangiare, anche perché gli uccelli sono in grado di procurarsi il cibo da soli per tutto l’anno. Inoltre abituarli a ricevere il cibo dalle persone può creare una dipendenza e una confidenza con l’uomo che può metterli a rischio di malintenzionati. «Oche e anatre spesso cadono vittime della crudeltà di alcune persone, anche per la responsabilità di chi le ha rese troppo confidenti con l’uomo».

Seguici sui nostri canali