Lavagna

Non solo la lastra è al contrario c’è anche un nome sbagliato

Nuova scoperta dell’Anpi sul monumento ai Caduti di corso Buenos Aires

Non solo la lastra è al contrario c’è anche un nome sbagliato
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Non solo la lastra è stata posata al contrario, ma sarebbe errato anche il nome del partigiano. A sostenerlo è Matteo Brugnoli dell’Anpi.

Lavagna

Alcune settimane fa, Paolo Pastorino ha ripulito completamente, da semplice cittadino, il Monumento ai Caduti di corso Buenos Aires a Lavagna. Il monumento è composto da 3 lastre, sulle quali sono impressi i nomi di battaglia di altrettanti partigiani caduti in guerra: Mario Ruggi “Otto”, Antonio Minucci “Scorpione” e Francesco Feci “Furio”. Durante le operazioni di pulizia, però, Pastorino ha scoperto che una parte della lastra dedicata a Scorpione è stata posizionata al contrario.

"Si legge Scorp-Enoi – ha raccontato – se fate caso la fiamma invece di puntare verso l’alto, punta in basso. Hanno attaccato la lastra centrale al contrario".

Ma ci sarebbe un’altra inesattezza. Dopo aver consultando i libri di storia sulla Resistenza, Brugnoli sostiene che Francesco Feci “Furio” in realtà fosse Fè Luigi “Furiò”. Nel monumento c’è scritto solo “Furio”, per cui i danni sono limitati.

"Era un partigiano caduto a 16 anni – sottolinea Brugnoli - proprio in quel luogo nei concitati momenti in cui la Divisione Coduri tentava l’ingresso a Chiavari attraverso il ponte che oggi è intitolato alla Libertà. Le morti furono causate dalle granate lanciate dal cannone posto dai nazifascisti sulla collina delle Grazie".

Da qualche tempo Brugnoli sta effettuando ricerche sul monumento.

"Ciò che fino ad oggi sono riuscito a scoprire è che fu costruito nel 1961 da Aldo Argentini, in memoria di Antonio Minucci "Scorpione", Rugi Marino (detto Ruggi Mario) "Otto" e Fè Luigi "Furio”. I 3 partigiani erano appartenenti alla Brigata Zelasco, Divisione Coduri, comandata da Aldo Vallerio "Riccio": furono gli ultimi a morire durante le fasi di Liberazione di Lavagna, avvenuta il 24 aprile 1945".

Brugnoli ha ideato e creato la mappa digitale della Resistenza del Tigullio che si appoggia alla piattaforma di Google maps.

"Da circa 6 mesi – conclude Bugnoli – ho affiancato alle omonime pagine sui social media, un sito (https://mapparesistenzatigullio.wordpress.com/, ndr) dove sono stati riportati gli accessi per collegarsi alla mappa e nel quale pubblico articoli che raccontano la storia della Resistenza del Tigullio".

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