Sestri Levante

Nûa Natûa: restano i Paganini. L'accordo con Bucci

Revisione del canone e il mantenimento di attività di interesse pubblico. Ciò dovrebbe far superare l'annoso contenzioso su Vallegrande

Nûa Natûa: restano i Paganini. L'accordo con Bucci
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In seguito alla mobilitazione di Comuni, consiglieri regionali e gruppi politici, la Città metropolitana - proprietaria del complesso - rivede i propositi per la struttura, incastonata nel Sito di interesse comunitario di Vallegrande al confine fra Sestri e Moneglia.

Condizioni: revisione del canone e attività di interesse pubblico

Il provvedimento di sgombero, preannunciato dall'ente genovese nell'atto dirigenziale del 19 aprile, non è ancora stato notificato ai gestori della locanda e del ristorante.  Ma la svolta sembra essere stata la riunione dell'altro ieri fra la famiglia Paganini, a cui è affidato il complesso, il sindaco metropolitano Marco Bucci, il vice Carlo Bagnasco e gli altri consiglieri.«Il sindaco Bucci ha deciso che il gestore può restare, con una revisione del canone, una nuova forma contrattuale e il mantenimento di attività di interesse pubblico - spiega Bagnasco - È la prima volta che la questione viene affrontata con un incontro politico e c'è stata immediata condivisione di intenti tra le parti. Ringrazio perciò il sindaco Bucci per il coinvolgimento».

L'accordo con Bucci

Durante l'incontro, i rappresentanti della Città metropolitana hanno ascoltato le spiegazioni dei Paganini a proposito del lavoro svolto sinora, sia nell'attività turistica, sia nella cura del territorio circostante,  divenuto un'oasi vietata alla caccia grazie all'iniziativa del gestore (promossa quando Donato Paganini era presidente dell'ambito di caccia). «Abbiamo spiegato che la nostra volontà era quella di trovare una soluzione: avere un contratto a medio/lungo termine che ci dia la serenità di lavorare, come non abbiamo avuto sinora», dice il gestore.

Paganini: "L'obiettivo è un nuovo contratto"

La soluzione dovrebbe essere un contratto che superi la concessione scaduta nel 2015 - motivo del conflitto che si è sviluppato nei mesi scorsi, sfociato nell'ordinanza di sgombero del complesso. Della vendita del complesso, altra questione da decidere, non s'è parlato, ma l'ipotesi dovrebbe essere superata dall'accordo dell'altro ieri. Tuttavia, a chiedere di cancellare il complesso di Vallegrande dal Piano delle alienazioni della Città metropolitana, in cui è inserito e valutato un milione di euro, sono stati, ieri sera, i consiglieri comunali di Sestri Levante Marco Conti e di Casarza Ligure Claudio Muzio.

I consiglieri Muzio e Conti: "No alla vendita"

A Casarza il consigliere Claudio Muzio ha illustrato l'ordine del giorno che invita a rivedere il Piano ed espungere il Nûa Natûa. A Sestri s'è discussa la mozione analoga, presentata dai gruppi "Valentina Ghio Sindaco" e "Viviamo Sestri". Il consigliere Marco Conti ha rimarcato l'uso commerciale della struttura e biasimato il Comune «che intima alla Città metropolitana cosa deve fare». «Mi pare grave che la Città metropolitana non abbia tenuto conto della contrarietà già espressa dal Comune all'alienazione - ha detto il consigliere Giorgio Calabrò - Dimostra quanto il vertice dell'ente sia distante dal territorio. Il bene deve restare pubblico e si deve programmare un'ulteriore valorizzazione».