L'intervista

"Nuovi modi per star vicino ai fedeli"

Le settimane di quarantena sono state difficili sotto molti punti di vista

"Nuovi modi per star vicino ai fedeli"
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Le settimane di quarantena sono state difficili sotto molti punti di vista.

"È stato un periodo complicato, un lungo digiuno dalle pratiche abituali" e una rinuncia importante (tra le tante): quella della messa domenicale.

"Per un cristiano il momento dell’eucarestia è fondamentale. Ci si raggruppa come comunità", ci racconta Don Andrea Buffoli parroco della Val Graveglia, cappellano della Virtus Entella e direttore dell'Ufficio diocesano Liturgia.

In queste difficili settimane Don Andrea ha cercato di essere vicino ai fedeli in diversi modi, uno tra tutti il video dedicato ai parrocchiani:

"Ho realizzato dei videomessaggi tutte le settimane con le riflessioni sul Vangelo domenicale" e anche per i tifosi dell’Entella ha girato un video di speranza e conforto per tifosi e non solo:

"Restiamo a casa e godiamo delle cose più belle che abbiamo all’interno delle nostre famiglie e rimettiamole al centro. Perché la vita è troppo preziosa per essere buttata via. Diciamolo soprattutto ai giovani, ai ragazzi: “La vita è bella va custodita e alimentata ogni giorno”. In questi giorni rimaniamo in casa e facciamo tutto ciò che ci dicono le autorità competenti. Cerchiamo di vivere così. Io dalla mia parte prometto di pregare per tutti voi(...)", aveva dichiarato durante i primi e spaventosi giorni di lockdown. Un invito a rispettare le regole ma anche un omaggio alla vita.

"Ci sono tanti modi per stare vicino alle persone, diffondere video era uno di quelli. Non c’erano coordinate precise e ci siamo adattati, abbiamo trovato nuovi modi per portare conforto e vicinanza".

Così è stato anche quando un paio di settimane fa Don Andrea ha portato in giro la statua di Maria Bambina, salutando e benedicendo le persone da Ponte di Gaggia a Conscenti:

"Non si potevano fare processioni o messe" e così di necessità ha fatto virtù. Strappando lacrime di commozione e sorrisi a chi lo ha incontrato. Ricordiamo che durante la fase uno, anche chi perdeva i propri cari non aveva il conforto dell’ultimo saluto. Dolore su dolore.

Ora, dopo la concessione dei funerali con quindici partecipanti, ci si prepara al ritorno in Chiesa.

"Riprenderemo rispettando le norme - spiega Don Buffoli che sottolinea comunque la difficoltà della situazione- I sacramenti prevedono il tocco, la relazione con l’altro. Anche i gesti dell’eucarestia: mangiare e bere, richiederanno un’altra attenzione. Sarà una bella sfida. Probabilmente dopo le prime celebrazioni andrà meglio, troveremo un nuovo equilibrio".

I cambiamenti ci saranno e non saranno da poco, ma a don Andrea piace guardare il bicchiere mezzo pieno:

"Ci sarà la gioia di poter tornare insieme. Siamo vicini alla gente e lo saremo in motto attento e responsabile. Ci sono tante cose in gioco, faremo tutto nel rispetto delle regole e anche a seconda della curva dei contagi".

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