Paura in carcere, due detenuti tentano di sequestrare un agente
La protesta della Polizia Penitenziaria: "Non abbiamo gli strumenti adatti a difenderci"

Un tentativo di sequestro di persona è avvenuto nel pomeriggio del 5 maggio nel carcere di Sanremo. Lo comunica il SAPPe, sindacato autonomo della Polizia penitenziaria della Liguria attraverso il suo segretario Michele Lorenzo. Due detenuti ristretti nella sezione riservata a degenza, con fine pena breve, per protesta hanno puntato una rudimentale arma prodotta con un bastone appuntito con l’intento di sottrarne le chiavi. L’agente è riuscito, benché avesse l’arma puntata al collo, a farli desistere dal loro intento e, divincolandosi, ha chiamato i rinforzi.
Strumenti inadeguati a difesa della Penitenziaria
"Da anni – commenta il SAPPe Liguria – chiediamo maggiore tutela e idonei strumenti a difesa della Polizia Penitenziaria. E’ compito della politica dare un giusto interesse alla vita lavorativa della Polizia Penitenziaria. E’ necessaria l’adozione della pistola teaser e non si comprende l’ostruzionismo di chi in carcere non opera ma si erge a profondo conoscitore delle dinamiche penitenziarie. Il SAPPe chiede invece di dare voce a chi conosce il carcere e da chi ci lavora 24 ore al giorno per 365 giorni subendo quotidiane aggressioni ed anche tentativi di sequestro come in questo caso che si è risolto nel migliore dei modi anche se il collega, che è ricorso alle cure ospedaliere, si porterà dietro i segni di questa brutta esperienza e senza nessun supporto psicologico.
Il detenuto voleva essere trasferito in un'altra struttura
"Il caso del maldestro tentativo di sequestro dell’agente nel carcere di Sanremo – continua Lorenzo - è avvenuto in una sezione dove i detenuti sono vigilati solo da un agente e per inique motivazioni riconducibili alla volontà di un detenuto a voler essere trasferito in un altro istituto. Il SAPPe ha più volte chiesto un’indagine ispettiva sul carcere di Sanremo ma, pare, che non ci sia l’interesse".