Casarza Ligure

Perrone raccoglie le tradizioni di Casarza

L’ultimo libro: «Tante vie. Una sola meta»

Perrone raccoglie le tradizioni di Casarza
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Storie, appunti, pensieri sparsi attraversati da un filo conduttore comune: l’amore per la propria terra, la volontà di serbarne la memoria.

Casarza

«Tante vie. Una sola meta» è il titolo dell’ultima raccolta di scritti di Angelo Perrone, casarzese doc, classe 1946. Non ama essere definito storico, nè scrittore: piuttosto un appassionato di storia locale, alla quale ha già dedicato altri quattro volumi. «Ho sintetizzato, riassunto molti appunti sparsi che avevo da tempo “nel cassetto”, aggiungendovi due scritti più recenti – spiega Perrone –  . Mi dispiaceva che certe storie andassero perse».

Come in «Il paese dove sono nato», pubblicato nel 2012, ecco riprendere vita storie realmente vissute, personaggi, avvenimenti in cui si riflette non solo la storia locale, ma anche quella nazionale. E’ il caso della strada che conduce a Bargonasco, fatta saltare dai tedeschi due giorni prima della Liberazione lasciando miracolosamente incolume una donna del posto, tutt’ora in vita. O dell’epidemia di spagnola, la «grippe», che si portò via il compianto sindaco e medico chirurgo Nicolò Sottanis, fondatore di un ospedale che sorgeva a Case Nuove.

«Molte delle storie narrate le ho vissute personalmente – precisa l’autore – . Per esempio la nascita del Museo Mineralogico “Parma Gemma” ad opera del mio caro amico Angelo Stagnaro, compagno di tante spedizioni. Altre sono frutto di ricerche, come quelle sullo “Stabilimento” di Bargonasco. Io sono nato lì, in una casa che poi è stata abbattuta per permettere agli impianti di ingrandirsi».

L’epopea casarzese è fatta di gente umile e duro lavoro, come quello dei contadini, dei raccoglitori di pesche, dei cavatori o degli addetti alle fornaci. Tuttavia c’è posto anche per personaggi illustri, come il letterato Umberto Fracchia, e meno illustri ma non meno cari alla memoria collettiva, come l’indimenticato Battista, persona semplice dal cuore grande, protagonista del murales che campeggia sotto alla chiesa.

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