Piano sanitario, i sindacati chiedono più confronto e chiarezza
Cgil e Cisl restano preoccupati, ma il dito non è puntato solo nei confronti della Regione: «Basta con i campanilismi, si deve in primis pensare alla salute dei cittadini»
Cgil e Cisl del Tigullio e Golfo Paradiso tornano ad intervenire su un tema di stretta attualità: il Piano sanitario regionale e la situazione dell’Asl 4 Chiavarese.
I sindacati pronti a «mobilitare il territorio»
I due segretari, Domenico Del Favero per la Cgil e Andrea Sanguineti per la Cisl, ricordano il documento presentato due anni fa e lamentano poco confronto, sia a livello locale che regionale. Senza appello il no all’ipotesi di chiusura dell’Asl 4: «Nel caso – dicono – mobiliteremo tutto il territorio». Secondo i due sindacati la creazione di Alisa ha di fatto depotenziato tutte le Asl della Liguria. C’è poi preoccupazione sulla situazione finanziaria della sanità in Liguria: nel Piano sanitario regionale si parla di un deficit di 147 milioni di euro e si prevede di attivare nuovi presidi, a livello regionale, con ulteriore aggravio di costi. Anche la nuova figura dei direttori socio-sanitari, secondo Cgil e Cisl, ha fatto aumentare le spese.
I due sindacati chiedono la conferma degli attuali tre distretti socio-sanitari, che offrono un buon servizio, e ripropongono la loro proposta per la riorganizzazione ospedaliera: in quest’ottica l’ospedale di Lavagna viene visto come polo di riferimento per le urgenze, mentre Sestri Levante dovrebbe diventare un’eccellenza oncologica e riabilitativa e Rapallo specializzarsi nei settori della protesica, riabilitazione post acuzie e oculistica. Per Sestri Levante e Rapallo si ipotizza anche la sperimentazione dell’ospedale di distretto. Sanguineti e Del Favero chiedono a gran voce che non vengano lasciati piani inutilizzati nei tre presidi, ma rivolgono anche un appello alle istituzioni locali: «Basta con i campanilismi, si deve in primis pensare alla salute dei cittadini».