Viabilità

Ponte di Uscio, individuata la soluzione per il ripristino completo

Sulla strada provinciale 333

Ponte di Uscio, individuata la soluzione per il ripristino completo
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Lo scorso 22 luglio, presso la Città Metropolitana di Genova, il Consigliere Delegato alla viabilità Franco Senarega ed i tecnici dell’Ente si sono incontrati con uno specialista di settore,  al fine di individuare la soluzione complessivamente più idonea alla risoluzione di alcune problematiche relative al ponte sulla SP 333 in comune di Uscio (alla progressiva chilometrica 7+877), per le quali si sono susseguiti in questi mesi moltissimi incontri, sopralluoghi e confronti con esperti, che hanno guidato alla individuazione di alcune alternative progettuali.

Sulla strada provinciale 333

Ma facciamo un passo indietro per scoprire cosa ha portato i tecnici di Città Metropolitana ad imporre temporaneamente le limitazioni al traffico sul manufatto: durante le periodiche azioni di vigilanza sulla rete stradale provinciale, in gestione all’ente di Palazzo Doria Spinola, erano state rilevate, sul ponte della SP 333, alcune anomalie che hanno resa necessaria l’effettuazione di prove di carico. A seguito dei risultati di tali prove, gli uffici tecnici hanno quindi deciso l’introduzione di una limitazione al transito per i mezzi con massa superiore a 32 tonnellate, con contestuale senso unico alternato sul ponte, ed immediatamente sono state avviate, col contributo di un professionista esterno specialista del settore, le procedure per l’individuazione delle cause di tali anomalie, finalizzate alla loro risoluzione. Dopo la prima fase conoscitiva, come abbiamo detto, si sono susseguiti numerosi incontri e sopralluoghi, giungendo nell’incontro del 22 luglio alla valutazione di alcune alternative progettuali tra le quali individuare quella ottimale. I criteri che hanno indirizzato tale scelta, considerata la complessità normativa di settore (strutturale, idraulica, urbanistica, ecc.), sono stati quelli della riduzione dei tempi di intervento, della necessità di garantire il transito almeno a senso unico alternato durante la fase di esecuzione dei lavori, dell’ottimizzazione delle risorse economiche ed ovviamente della durata del manufatto a ripristino avvenuto. Il ponte è di fatto costituito da due parti: la più antica, a monte, è il ponte ottocentesco in pietra ad arco, mentre, a valle, è presente l’ampliamento in struttura mista acciaio-calcestruzzo, realizzato alla fine del secolo scorso da ANAS, precedente gestore, per adeguare la carreggiata. Purtroppo, queste due parti non sono tra loro strutturalmente indipendenti e le sollecitazioni della struttura più recente sono andate, nel tempo, a danneggiare quella preesistente. Si è pertanto rilevato che un semplice ripristino dovuto al degrado del tempo non sarebbe stato adeguato ad assicurare una durata ragionevole all’opera, poiché proseguirebbe la negativa interazione tra le due parti. La decisione concordata è stata quindi quella di sostituire la parte di ampliamento più recente con una struttura simile, ma indipendente da quella più antica. Questa soluzione prevede indubbi vantaggi: la parte in muratura non verrà più sollecitata in modo anomalo da quella adiacente e richiederà solamente ripristini e rinforzi, la nuova struttura avrà un dimensionamento idraulicamente compatibile col regolare deflusso delle acque, durante la fase realizzativa sarà garantito, fatti salvi periodi molto limitati, il transito almeno a senso unico alternato e l’opera finale garantirà una durata adeguata. Il tutto senza perdere di vista sia i tempi sia i costi complessivi che saranno sensibilmente inferiori a quelli richiesti dalla completa sostituzione dell’attuale manufatto. “Questa soluzione condivisa – ha dichiarato il Consigliere Delegato Franco Senarega dopo l’incontro - sarà quindi quella portata avanti, e la progettazione proseguirà in tale direzione, con la massima celerità, ma senza dimenticare che opere di questa entità necessitano della dovuta attenzione sia in fase progettuale che in quella realizzativa”

“La SP 333 è una delle direttrici provinciali di maggiore lunghezza e complessità nel nostro territorio – continua  Senarega - negli ultimi cinque anni, grazie alla delega che mi è stata attribuita, ho seguito con estrema attenzione gli interventi sulle strade effettuati dalla Città Metropolitana di Genova, e quotidianamente controllo l’avanzamento dei lavori nei vari cantieri; nei circa 20 km che collegano Recco a Gattorna, sono stati moltissimi gli interventi effettuati dal 2017 sulla provinciale, giusto per un esempio è di questi giorni l’intervento per la sostituzione di un muretto, a seguito di un consolidamento della sede stradale nei pressi di Avegno, con la con realizzazione di un di un nuovo cordolo dotato di guard rail di nuova generazione, e questo è soltanto uno degli interventi che hanno consentito un aumento della sicurezza sul percorso”

“Sono consapevole – conclude il consigliere - che il lavoro da fare sia ancora molto, ma sono altresì consapevole che il tempo impiegato oggi per questi interventi sarà adeguatamente compensato con quello risparmiato nel futuro grazie ad opere sicure e durevoli come quella che interesserà il ponte vicino ad Avegno.”

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