Rapallo

Porto Carlo Riva: "Abbiamo agito in totale trasparenza e buonafede"

Traffico di rifiuti, si torna a parlare del porto di Rapallo dopo gli arresti di ieri

Porto Carlo Riva: "Abbiamo agito in totale trasparenza e buonafede"
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Porto Carlo Riva - Ieri a Rapallo una persona è finita in carcere, sette ai domiciliari e per una è scattato il divieto di dimora.

Traffico di rifiuti

Gli arresti sono legati all'operazione “Caronte” dei Carabinieri su un traffico di rifiuti “di lusso”. I fatti si riferiscono alla mareggiata del 2018 in cui andarono distrutte più di 400 imbarcazioni fra yacht di lusso e natanti di varie dimensioni ormeggiate nel porto di Rapallo. L’inchiesta è stata condotta dai militari sammargheritesi ed è partita quando nel porto turistico Carlo Riva di Rapallo i carabinieri hanno notato la presenza di un pregiudicato di origini campane. I militari hanno così scoperto che lo smaltimento dei rifiuti speciali era stato affidato a due società collegate all’uomo, il quale con metodo mafioso aveva gestito l’intera filiera illecita, con l’intento anche di penetrare il tessuto imprenditoriale ligure nel settore della nautica.

"Abbiamo agito in totale trasparenza e buonafede, lontano da logiche affaristiche e tantomeno illecite - fa sapere l'ad del porto - Nonostante tutto, continuiamo a credere nel sistema giudiziario e siamo certi di riuscire, con dati e documenti, a provare la nostra totale onestà, sempre stata nostro segno distintivo. Come noto sono in fase avanzata trattative per una radicale riorganizzazione aziendale che permetterà la ricostruzione e fortificazione del porto dopo l’evento eccezionale dell’ottobre 2018. Da allora è stato sempre intenso e senza sosta il nostro impegno per la ricostruzione del “porto della città di Rapallo”, casa dei nostri clienti e parte integrante della città. Confidiamo che l’incidente giudiziario, relativo a fatti risalenti ormai a più di un anno fa, non ostacoli il rilancio societario. Noi continuiamo a lavorare".

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