Porto Carlo Riva, un altro avviso di garanzia per la direttrice
Yacht ormeggiati in aree non ancora agibili: per la magistratura si configurerebbe il delitto colposo di pericolo

Dopo l'iscrizione sul registro degli indagati di 10 persone per il presunto smaltimento illecito dei relitti rimasti nel porto Carlo Riva dopo la devastante mareggiata dello scorso ottobre, ecco un'altra gatta da pelare per lo scalo rapallese gestito dai privati. Si tratta di un nuovo avviso di garanzia nei confronti della direttrice Marina Scarpino, questa volta per la sistemazione di yacht e natanti in aree non ancora considerate sicure. A darne notizia è il Secolo XIX di quest'oggi, che spiega la complicata questione: da un lato la necessità del porto di ormeggiare in qualche modo le barche per consentire la sopravvivenza del settore, dall'altra le esigenze di sicurezza rimarcate dalla Capitaneria di Porto. Formalmente, aree come il primo pontile non sono ancora considerate agibili ed in sicurezza, e per questo gli inquirenti vedrebbero l'ipotesi di reato secondo l'articolo 450 del codice penale, che persegue chi, con azione od omissione colposa, fa sorgere o persistere pericolo di disastro ferroviario, inondazione, naufragio o sommersione di una nave. Secondo quanto riportato dal quotidiano genovese, quello nei confronti della Scarpino potrebbe essere solo il primo avviso di garanzia, ed altri nomi di rilievo del settore potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati nei prossimi giorni.