Pubblicato il bando di gara per i lavori della Diga Perfigli
Il Comitato Giù le mani dal fiume Entella: "A questo punto sta al Comune di Lavagna fare sentire la propria contrarietà nella forma degli opportuni atti amministrativi".
Pubblicato il bando di gara per i lavori della Diga Perfigli.
La Città Metropolitana ha pubblicato il bando di gara per l'aggiudicazione dei lavori
La Città Metropolitana ha pubblicato il bando di gara per l'aggiudicazione dei lavori della Diga Perfigli, contenente la clausola: "L’amministrazione si riserva il diritto di sospendere, non aggiudicare la gara, non stipulare il contratto, anche qualora sia intervenuta in precedenza l’aggiudicazione in presenza di adeguate motivazioni”. A darne notizia è il Comitato Giú le mani dal fiume Entella e in particolare Giovanni Melandri, che fa un appello: "A questo punto sta innanzitutto al Comune di Lavagna fare sentire la propria contrarietà nella forma degli opportuni atti amministrativi".
Un progetto molto criticato
Un progetto molto criticato, quello della Diga Perfigli. Tra le voci recenti che hanno detto "no" all'opera ci sono il CAI, ad esempio, che l'ha definita «una colata di cemento armato lunga 1.500 metri, larga 15 e alta 4 – che andrebbe ad alterare irrimediabilmente uno dei siti ornitologici più importanti della costa ligure. Inoltre fondamenta massicce come quelle ipotizzate renderebbero più difficile il raggiungimento dell’acqua nella falda usata per uso potabile e di irrigazione e andrebbero a sostituire lo storico argine napoleonico, che è ancora efficiente e necessita solo di minime opere di manutenzione». Secondo il CAI, il progetto si fonda su analisi e studi che oggi appaiono superati. Il Club Alpino Italiano ha chiesto quindi che il progetto sia riconsiderato e lancia alcune proposte alternative: dragaggio dei corsi d’acqua e realizzazione di un canale scolmatore a monte, lungo il corso del torrente Lavagna.
Tra le voci, anche 100% Lavagna si è detta contraria alla realizzazione della diga Perfigli: «Il “mostro” non nasce dal nulla – hanno detto nei giorni scorsi i consiglieri comunali di minoranza Laura Corsi e Mario Maggi - ha dei padri ben precisi: i politici di sinistra, ai tempi di Claudio Burlando, Alessandro Repetto e Giuliano Vaccarezza, i tecnici scelti dalla sinistra, i burocrati dei tempi della sinistra, allora al governo di Regione, Provincia e Comune. Oggi la grave responsabilità della triade che guida Regione, Città Metropolitana e Comune di Lavagna è quella di non presentare un progetto alternativo che, spazzando via per sempre il “mostro”, impedirebbe la realizzazione di un’opera devastante a perenne memoria dell’inettitudine della politica. Particolarmente sconcertanti – proseguono Corsi e Maggi - ci sono apparse le dichiarazioni e i silenzi dei consiglieri della Lega in Città metropolitana e Regione, che si mostrano rassegnati di fronte all’ineluttabile realizzazione del “mostro”. Che dire della passività acquiescente del sindaco di Lavagna, Gian Alberto Mangiante? Quali atti formali la maggioranza attuale del consiglio comunale ha approvato per scongiurarne la realizzazione? In un recente consiglio comunale – concludono Corsi e Maggi - hanno bocciato le mozioni presentate dai gruppi di minoranza che chiedevano azioni concrete e non vuote e inefficaci dichiarazioni di intenti».